Inter-Milan e quel derby nella musica. La Rua: 'Sfottò, discussioni e i doppi passi di Scamarcio'
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Come fanno un milanista e un interista a convivere nello stesso gruppo?
"A volte capita qualche battibecco, ma non facciamo parte di quel 'tifo catttivo'. E' vero, però, che avevamo una chat Whatsapp con altri musicisti e quando il Milan ha vinto lo scudetto c'è stata un po' di tensione. La rivalità vera dura solo i 90 minuti della partita".
Come vivete i derby?
"Non ne abbiamo mai visto uno insieme, ma se dovesse capitare non sarebbe un problema". Sì, ma Daniele pone le condizioni giuste: "Chiaramente deve vincerlo il Milan".
Pioli in o out?
"Da tifoso milanista quando vedo le partite alcune volte non sono stato d'accordo con le sue scelte. Vincendo lo scudetto ha fatto qualcosa di magico, ma penso che sia dipeso soprattutto da una squadra molto forte e dalla presenza di figure importanti come Ibra e Maldini".
E se dovesse andare via?
"Mi piacerebbe che arrivasse Thiago Motta".
Siete tifosi da sfottò?
"Ogni tanto capitano, soprattutto su decisioni arbitrali discutibili; ma in generale li evitiamo".
Quello che ricevete più spesso?
"A me, Daniele, fa arrabbiare molto quando scrivono 'Avete già vinto'. Un classico...".
La parola ad Alessandro per un aneddoto.
"Ero a San Siro a vedere Inter-Sampdoria, e ho visto lo scudetto andare via mentre il Milan vinceva col Sassuolo. Tornare a casa dallo stadio con tutti i milanisti che ci sfottevano è stato pesante".
Altro giro, altra curiosità. Questa volta è Daniele ha svelare un pezzo di vita rossonera.
"Dopo aver visto la finale di Coppa Campioni nel 1994 volevo la maglia di Massaro ma a casa non avevamo molti soldi, così mio fratello fece dei sacrifici per comprarmi una maglietta senza numero; e mia madre mi cucì il nome di Massaro. Anni dopo l'ho incontrato in un ristorante, gli ho raccontato la storia e lui mi regalò la sua maglia storica, quella della finale... Da quel giorno siamo diventati cari amici".
“Periodo di merda” è il titolo del vostro nuovo singolo, diciamo che anche il Milan non sta vivendo un gran momento.
"Eh no... rischia di rimanere fuori da tutto. La rosa è devastante e dopo un mercato importante le aspettative erano alte, ma non stanno giocando come dovrebbero".
Al di là del calcio, a che momento vi siete ispirati per pubblicare questa canzone?
"Io, Daniele, l'ho scritta ispidandomi al periodo post Covid nel quale non si poteva fare concerti, pubblicare canzoni, e le persone che avevamo vicino si sono allontanate. Siamo rimasti da soli. In 10 minuti ho buttato giù tutto quello che provavo e poi l'abbiamo adattato".
Nel video raccontate attraverso le immagini momenti di sofferenza, tristezza e paura.
"Stiamo vivendo uno dei periodi peggiori degli ultimi 30/40 anni, tra pandemia, guerre e non solo. L'idea era di raccogliere questi macroeventi nel video per raccontare una storia che seguisse tutto l'andamento del brano rappresentando più tipi di persone possibili. YouTube ci ha addirittura bloccato le sponsorizzazioni perché le immagini sono troppo forti, noi ne approfittiamo per ringraziare Giacomo Triglia che ha messo in bella copia le nostre idee".
Ci parlate del progetto ‘Palco nel bosco’? "E' un'attività che ci serve per mettere insieme il mondo musicale e quello della natura. Chi in un modo e chi nell'altro siamo tutti natural addicted, così abbiamo scelto di portare avanti quest'iniziativa con l'obiettivo di suonarci davvero; e non lasciarlo lì come monumento".
Che effetto ha fatto ascoltare il vostro singolo Cinghiali a San Siro?
"Un'emozione enorme, perché è stata messa prima di una partita del Milan quando allo stadio c'erano 70mila persone che l'hanno ascoltata".
Che rapporto avete con la Nazionale Cantanti? Daniele è stato un jolly della squadra: "Ci ho giocato fino al 2018, poi a causa di qualche infortunio muscolare e dopo aver azzoppato mezza squadra avversaria mi sono fermato. Ero arrivato come attaccante, ma per esigenze di ruoli e per dare priorità ai senatori che possono scegliere la loro posizione in campo sono scalato difensore centrale o terzino. Vado tibia contro tibia senza paura, alla Vierchowod".
L'avversario più difficile da fermare?
"Nel 2017 mi sono strappato il bicipite femorale della gamba destra contro Scamarcio in una partita con la Nazionale tv. Faceva finte e doppi passi, così dopo un po' gli sono entrato male".
Quando inizierà la carriera di Alessandro nella Nazionale Cantanti?
"Non lo so, Daniele mi ha proposto di entrare ma mi sono spaventato e per il momento ho declinato l'invito".