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Inter, mezzo passo indietro: Inzaghi non riesce a staccare la Juve di 8 punti
Com’era nelle previsioni, comincia subito forte la Samp. Pressione alta, aggressività lodevole e leale, Barella e Calhanoglu legati mani e piedi da da Thorsby e Silva e Inter costretta sulla difensiva. Handanovic non corre chissà quali rischi, è vero, ma vede i suoi schiacciarsi troppo e persino Dzeko e Lautaro bassi bassi. Cosicché per un quarto d’ora è solo Samp. Già, ma all’improvviso cambia tutto. Lautaro (18’) guadagna un calcio libero al limite dell’area genovese e al resto pensa Dimarco, proprietario di un sinistro forte, pulito, preciso: palla nell’angolo alto e buonanotte Audero, probabilmente non posizionato al meglio sulla riga. Barcolla un po’, la Samp, Perde certezze e pure un po’ di campo. Ma non molla, questo è certo. E, infatti, approfittando di una palla avvelenata dopo un corner, Yoshida (con l’aiuto” di Dzeko) trova lo spazio per far gol (33’) . Non è un gran bel gol, ma è quello che rende giustizia alla Samp e alla partita. Almeno per un po’, sino a quando (44’) Lautaro - già un po’ a sorpresa in campo dopo le fatiche in Nazionale – non esalta un suggerimento di Barella battendo di prima intenzione col sinistro e riportando l’Inter sopra. E così la Samp se va al riposo incavolata. Ma pure decisa a non piegarsi ai nerazzurri. Detto fatto. Il tempo di ricominciare, infatti, e Augello, uno dei migliori, fa il verso a Lautaro. Stesso cross (più o meno), stessa porta, stessa eleganza, piede diverso, e gol stupendo pure questo. E giustizia è rifatta. Anche se a questo punto la partita perde i suoi semirigidi riferimenti tattici e diventa più spontanea, più aperta ad ogni risultato, più disposta alla battaglia che agli ordini degli allenatori. I quali, però, non se ne stanno con le mani in mano. Proprio no. Inzaghi si danna: fuori Brozovic e Perisic: con Di Marco più avanti a sinistra e d’Ambrosio al posto suo in difesa e con Vidal mezz’ala e Barella play.
Onestamente? L’Inter non se ne giova chissà quanto. E allora fuori anche Lautaro e dentro Correa, E ancora: fuori Dimarco e dentro Dumfries. E poi anche Sensi per Calhanoglu. E’ una giostra, più che una partita. Ma l’Inter, che mercoledì se la vedrà con il Real in Champions, non passa più. Anzi, sei vuole, non è mai più pericolosa, pure perché nel finale Sensi si ferma un’altra volta. Ovvio, D’Aversa prova ad approfittarne spedendo in campo Torregrossa. Prova a vincere, la Samp, ma non ci riesce. Cosicché, alla fine, tutti felici scontenti. O quasi.
IL TABELLINO
Sampdoria - Inter 2-2 (primo tempo 1-2)
Marcatori: 17’ p.t. Dimarco (I), 33’ p.t. Yoshida (S), 43’ p.t L.Martinez (I), 2’ s.t. Augello (S),
Assist: 43’ Barella (I), 2’ s.t. Augello (S).
Sampdoria (4-4-2): Audero; Bereszynski, Yoshida, Colley, Augello (32’ s.t. Murru); Candreva, Thorsby, Silva (42’ s.t. Torregrossa), Damsgaard (32’ s.t. Verre); Caputo, Quagliarella (22’ s.t. Askildsen). All. D’Aversa.
Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Dimarco (21’ s.t. Dumfries); Darmian, Barella, Brozovic (8’ s.t. Vidal), Calhanoglu (21’ s.t. Sensi), Perisic (8’ s.t. D’Ambrosio); Dzeko, Lautaro (17’ s.t. Correa). All. Inzaghi.
Arbitro: Daniele Orsato della sezione di Schio.
Ammoniti : 22’ p.t. Brozovic (I), 34’ p.t. Thorsby (S), 21’ s.t. Bereszynski (S), 37’ s.t. Colley (S), 42’ s.t. Silva (S), 44 s.t. Dzeko (I), 45' s.t. Correa (I), 46’ s.t. Vidal (I),
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