Inter: Merola, Schirò e Gnoukouri jr i gioielli dei Giovanissimi Nazionali Campioni d'Italia
A margine della vittoria nella finale contro il Parma, anche il presidente dell'Inter Erick Thohir ha voluto esprimere la propria soddisfazione per il traguardo raggiunto dai Giovanissimi Nazionali: "Ancora una volta il nostro settore giovanile si è dimostrato un fiore all’occhiello, siamo orgogliosi dei nostri ragazzi”, ha dichiarato Thohir. Per la terza volta nelle ultime quattro stagioni, i Giovanissimi si sono aggiudicati il titolo di campioni d’Italia: risultati che denotano l’ottimo lavoro in sede di programmazione e di scouting della società nerazzurra e che anno dopo anno mettono in risalto incredibili talenti nella vetrina del panorama calcistico italiano.
UN CAMMINO DA DOMINATORI - L’Inter (nella foto di inter.it) si è aggiudicata il campionato dopo un cammino decisamente invidiabile: 68 punti in campionato con 86 gol fatti e appena 12 subiti. 22 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte non sono bastate per assicurare ai nerazzurri il primo posto nel girone, vinto dall’Atalanta. Per quanto riguarda le Final Eight invece, i ragazzi di Bellinzaghi, dopo il ko nell'esordio col Novara, hanno battuto Chievo (2-0) e il Milan nel derby (2-0) e in semifinale hanno superato il Napoli (3-2) prima del Parma in finale (4-3). 12 gol fatti e 7 subiti. Calciomercato.com ha selezionato i tre principali talenti della formazione allenata da Stefano Bellinzaghi:
Davide Merola, attaccante, 2000: meglio noto come "il bomber", giocatore brevilineo, vede la porta da qualsiasi posizione del campo. Implacabile e infallibile uomo gol, sa distinguersi anche nelle vesti di assist man. Abile nell’uno contro uno, ma anche molto freddo sotto porta, tutte doti che gli hanno consentito di mettere a segno oltre 30 reti in stagione. Numeri impressionanti per questo mancino naturale, che in campionato - quindi Final Eight escluse - è andato a segno 27 volte in 19 apparizioni. Con le dovute proporzioni, osservandone movenze e caratteristiche, ricorda due calciatori Totò Di Natale e Vincenzo Montella.
Thomas Schirò, centrocampista, 2000: è l'uomo d'ordine della squadra di mister Bellinzaghi. Piedi delicati e una capacità fuori dal comune di effettuare precisi lanci da 40 metri per imbeccare gli attaccanti. Mantiene la calma e l'eleganza anche nelle situazioni più complicate, dimostrando personalità da veterano. Se riuscisse a colmare la lacuna della mancanza di cattiveria nei contrasti, ci troveremmo di fronte ad un autentico fenomeno.
Zate Wilfried Gnoukouri, attaccante, 2000: la vera arma impropria a disposizione di Bellinzaghi. Scoperto dal capo osservatori delle giovanili Beppe Giavardi, esattamente come accaduto per suo fratello Assane (che ha debuttato da titolare in prima squadra nel derby col Milan), il ragazzo ivoriano è l'emblema delle caratteristiche tipiche del calcio africano: una scheggia impazzita in grado di produrre anche 30 accelerazioni a partita e rigorosamente in conflitto con l’autovelox. Palla a lui e ti aspetti sempre la giocata strappa-applausi e che crea la superiorità numerica per la sua squadra. Il tutto condito da ben 20 reti in stagione.
Pasquale Guarro
UN CAMMINO DA DOMINATORI - L’Inter (nella foto di inter.it) si è aggiudicata il campionato dopo un cammino decisamente invidiabile: 68 punti in campionato con 86 gol fatti e appena 12 subiti. 22 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte non sono bastate per assicurare ai nerazzurri il primo posto nel girone, vinto dall’Atalanta. Per quanto riguarda le Final Eight invece, i ragazzi di Bellinzaghi, dopo il ko nell'esordio col Novara, hanno battuto Chievo (2-0) e il Milan nel derby (2-0) e in semifinale hanno superato il Napoli (3-2) prima del Parma in finale (4-3). 12 gol fatti e 7 subiti. Calciomercato.com ha selezionato i tre principali talenti della formazione allenata da Stefano Bellinzaghi:
Davide Merola, attaccante, 2000: meglio noto come "il bomber", giocatore brevilineo, vede la porta da qualsiasi posizione del campo. Implacabile e infallibile uomo gol, sa distinguersi anche nelle vesti di assist man. Abile nell’uno contro uno, ma anche molto freddo sotto porta, tutte doti che gli hanno consentito di mettere a segno oltre 30 reti in stagione. Numeri impressionanti per questo mancino naturale, che in campionato - quindi Final Eight escluse - è andato a segno 27 volte in 19 apparizioni. Con le dovute proporzioni, osservandone movenze e caratteristiche, ricorda due calciatori Totò Di Natale e Vincenzo Montella.
Thomas Schirò, centrocampista, 2000: è l'uomo d'ordine della squadra di mister Bellinzaghi. Piedi delicati e una capacità fuori dal comune di effettuare precisi lanci da 40 metri per imbeccare gli attaccanti. Mantiene la calma e l'eleganza anche nelle situazioni più complicate, dimostrando personalità da veterano. Se riuscisse a colmare la lacuna della mancanza di cattiveria nei contrasti, ci troveremmo di fronte ad un autentico fenomeno.
Zate Wilfried Gnoukouri, attaccante, 2000: la vera arma impropria a disposizione di Bellinzaghi. Scoperto dal capo osservatori delle giovanili Beppe Giavardi, esattamente come accaduto per suo fratello Assane (che ha debuttato da titolare in prima squadra nel derby col Milan), il ragazzo ivoriano è l'emblema delle caratteristiche tipiche del calcio africano: una scheggia impazzita in grado di produrre anche 30 accelerazioni a partita e rigorosamente in conflitto con l’autovelox. Palla a lui e ti aspetti sempre la giocata strappa-applausi e che crea la superiorità numerica per la sua squadra. Il tutto condito da ben 20 reti in stagione.
Pasquale Guarro