Mazzarri: 'All'Inter per creare la cultura del lavoro. Non ho tradito Napoli' VIDEO
Walter Mazzarri ha parlato per la prima volta da allenatore dell'Inter. L'ex tecnico del Napoli, dopo le foto di rito con Piero Ausilio e Marco Branca, ha risposto alle domande dei giornalisti presenti presso la sala stampa del Centro Sportivo Angelo Moratti:
"Ho deciso di lasciare il Napoli all'inizio dello scorso anno. Non mi sento comunque di aver tradito il club e il presidente De Laurentiis, è normale che dopo tanto tempo vengano meno gli stimoli. A fine stagione mi sono incontrato con il presidente Moratti, che mi ha fatto una bellissima impressione. Mi è piaciuto tutto della sua proposta, mi ha spiegato perchè mi ha voluto. Penso di poter soddisfare le sue richieste. Mi sento molto carico e sono felice di aver scelto l'Inter".
"Credo di essere stato un allenatore che ha basato la sua carriera sul rispetto delle regole all'interno del gruppo. I miei successi partono da lontano, dalla cura dei dettagli, dal lavoro e dal sacrificio. I giocatori che mi conoscono sanno che baso il mio lavoro sulla tattica e che do un'impronta definita alle mie squadre. A volte mi è riuscito bene atre volte meno. Per me il lavoro in allenamento è sacro. Per saltarne uno, ci deve essere qualcosa di veramente serio".
"Il valore della rosa attuale dell'Inter non corrisponde a quanto espresso nel finale di stagione. Prima di intervenire sul mercato, valuterò tutti i giocatori a disposizioni a partire dall'inizio del ritiro e cercherò di valorizzarli".
"L'Inter deve vincere sempre, dobbiamo tornare subito competitivi e giocarcela con tutti. Si può perdere qualche partita, ma dopo devono arrivare i risultati. Il tifoso nerazzurro non vuole mai perdere. Dopo che si accumula tanta negatività c'è il rischio di risentirne. Dovremo fare un'ottima preparazione fisica e faremo in modo di tutelare i giocatori, in modo che si sentano a loro agio dopo un anno difficile con risultati sicuramente non da Inter".
"Per quanto riguarda i collaboratori, Baresi resterà al mio fianco, è una bandiera. Poi ci sono quelli che mi hanno sempre accompagnato. Condrelli sarà il preparatore atletico, Frustalupi il mio secondo, Vigiani collaboratore tecnico sul campo e Papale il preparatore dei portieri. Ci saranno anche persone esterne, osservatori come Concina e Claudio Nitti, mentre il consulente tecnico sarà Santoro".
"Sono per il rispetto dei ruoli. Ho parlato con Ausilio, Branca e il presidente. Non mi esprimo sul mercato. Quello che voglio sono 22 giocatori in ritiro più i ragazzi che li sostituiscono. Molti dei giocatori che verranno in ritiro rimarranno all'Inter".
"Chi vorrei dei giocatori del Napoli? Io ringrazio tutti i miei ragazzi. Salutandoli mi sono commosso, ma non li chiamerò per rispetto al nuovo allenatore. Detto questo, se dovesse interessarmi un calciatore lo comunicherei a Branca e Ausilio".
"Mourinho? Un allenatore è come un artista a se stante, ognuno ha il suo carattere. Quando vado in un posto spero che il megli debba ancora venire. Cercherò di lasciare il segno anche all'Inter. Ho stima di lui, qualche volta ci può essere scaramuccia perchè si vuole vincere, ma resta immutata la mia stima".
"Kovacic? Prima di parlare, voglio allenarlo. Credo comunque che sia un giocatore importante. Cassano? Con tutti i giocatori che ho allenato ho avuto un ottimo rapporto. Ranocchia archiviato? E' importante per lui e per la società, è un patrimonio. Prima di parlare a tutta la squdra, farò dei colloqui individuali con tutti i giocatori. L'ho sempre fatto in tutta la mia carriera".
"Aprire un ciclo? So che ogni partita può costarmi la panchina, il progetto può evolversi su quello che stai costruendo. Nel calcio il tempo è poco. Il primo anno a Napoli siamo andati in Europa League, ma siamo partiti con il piede giusto. Bisogna subito convincere i giocatori che è la strada giusta quella che vuoi percorrere".
"Il mio modulo è consolidato con la difesa a tre, poi nel tempo ho cambiato tante cose. A Napoli abbiamo giocato anche col 3-4-3 e con la difesa a 4. L'importante è che niente sia improvvisato. Cambio molto anche per essere meno prevedibile".