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Mazzarri: 'Torres? Se ci sono le condizioni per rilanciarlo...'. E poi sul rinnovo, Thohir, Mourinho e i giornalisti
SU THOHIR - Sulle parole di Thohir alla Gazzetta dello Sport: "Mi fa piacere che abbia apprezzato il lavoro. Io mi sono sempre messo sotto esame, è uno stimolo per tutti. Siamo d'accordo sul progetto e nel dire che in base a come finirà quest'anno sarà più facile programmare il futuro".
SUL RINNOVO DEL CONTRATTO - Sul contratto: "Io ho detto che volevo concentrarmi al massimo sul campo. Per un prolungamento si penserà a maggio, a fine campionato. Il mio lavoro, che è allenare, finirà il 19 e penserò a me stesso. Non è un risultato che cambia la mia visione del lavoro. Con Fassone e Ausilio si valuta cosa fa l'allenatore. In un anno di transizione i risultati non contano quasi niente. Domenica si è visto che il calcio è fatto di episodi che sfuggono alla logica. Avremmo meritato di vincere, se la rigiocavamo 15 volte nelle maggior parte facevamo risultato pieno. Poi ti trovi a commentare una sconfitta. Se ti trovi a programmare non valuti il risultato, ma la prestazione. Chi è preposto a farlo ha le idee chiare".
Sulla crescita dell'Inter e sul rammarico per la sconfitta con l'Atalanta, in concomitanza con il successo della Fiorentina: "Non guardo gli altri, dove noi abbiamo qualche motivo, anche per mancanza di fortuna, per recriminare è Genova, potevamo vincere. Con pochi punti in più che meritavamo saremmo stati in posizioni più consone. Non abbiamo raccolto quanto meritato. Ma siamo cresciuti di mentalità e come singoli. Anche domenica abbiamo perso un uomo nel finale, ma abbiamo provato lo stesso a vincere fino alla fine. Questa mentalità può portare, dal prossimo anno, a competere per tutto, come merita un club di questo blasone. Ci sono state gare anomale, dove si è perso punti".
Su ciò che ha detto ai giocatori e sulla partita con l'Udinese: "Una partita insdiosa come con l'Atalanta. Si gioca con allenatori molto bravi, che a San Siro vengono per due risultati e ti mettono sempre in difficoltà. Io mi auguro di fare la prestazione vista con l'Atalanta e di essere fortunati in zona gol. Ai giocatori ho corretto i pochi errori in fase difensiva, ho parlato dell'approccio non buono, quando ci hanno messo in difficoltà. Nel secondo tempo; invece nel recupero palla siamo stati perfetti, avevo corretto tutto già all'intervallo. Li ho convinti ancora di più che è la strada giusta e non dobbiamo sottovalutare i pericoli".
SULLA SFORTUNA - Sul momento: "Se uno pensa ai 4 pali, potevano essere almeno due gol. Lavoro sull'attenzione, ma se la palla non vuole entrare non entra. L'occasione di Jonathan e Icardi, come l'ultima al 94' con Nagatomo, sembrava fatta, ma non è entrata. Cosa si deve fare di più? Forse solo più attenzione sul gol di Bonaventura allo scadere. E' un errore del momento, è una gara che se rigiochiamo dieci volte, nove la vinciamo. Devo pensare così, con l'Udinese mi aspetto che vada bene, magari con le occasioni avute con l'Atalanta".
Sui 17 pali, colpa del fato o di tiri sbagliati e se manca un centravanti:
"I numeri sono numeri. Se avessimo fatto poche occasioni avrei detto che mancavano i presupposti. Ma se gli altri non tirano quasi mai e crei 6 palle gol...Intanto la squadra cresce e crea occasioni. Non facciamo gol al momento giusto, manca un po' di qualità o tranquillità. Magari il ragazzo sbaglia perchè non è tranquillo. Il dato che è confortante è quanto creiamo. Ora vogliamo arrivare in alto per partire l'anno prossimo con la mentalità vincente. I 17 pali perchè gli chiedo io di mirarli. Se tiri da vicino è il fato, il momento. Se sono tanti, è un anno particolare in cui non gira niente. Dobbiamo tenere bene".
SU JUAN JESUS - Su Juan, possibile titolare: "La formazione la decido da domani. Con le tre gare di fila, a parte Andreolli che sta bene ma ho impiegato meno, tutti possono giocare titolari. Qualche cambio nel reparto difensivo lo posso fare, ma deciderò da domani, anche in base a come staranno quelli che hanno giocato".
SUI GIORNALISTI - "Come tra gli allenatori, c'è quello con cui ti trovi meglio. Io accetto le critiche costruttive e mi metto in discussione da solo. Quando arrivano certe critiche vado in difesa e non riesco a essere politico. Essere così mi ha bloccato? Penso di si, ma ho puntato a fare risultati con quello che ho avuto in mano. Non sono per le aspettative assurde che sento ogni tanto, credo che bisognerebbe partire da basi oggettive per valutare un allenatore, ma così non è".
SU MOURINHO - "In America c'è stato il chiarimento tra di noi. Ci siamo 'presi' da avversari. Finita l'annata, è stato il primo a darmi il benvenuto e non me lo aspettavo. Oggi forse ancora non siamo amici, ma almeno ci stimiamo".
SEMPRE IN DISCUSSIONE - Walter Mazzarri in seguito ha parlato anche ai microfoni di Sky: "Io sotto esame? Dal primo giorno in cui ho iniziato a fare questo lavoro mi sono sempre messo in discussione. Fa parte del gioco, ma so che sono molto meno sotto esame di tanti miei colleghi. Voglio finire bene quest'anno e iniziate il prossimo nel modo migliore. Thohir? Il libro l'ha già avuto. Sotto esame miu ci metto da solo e so di esserlo dal primo giorno che sono arrivato. Il presidente ha avuto belle parole per il nostro lavoro, ci sentiamo spesso e so come la pensa e cosa devo fare".
Sulla sconfitta con l'Atalanta: "Abbiamo tante partite complicate, in questo momento squadre come Atalanta e Udinese possono mettere in difficoltà chiunque. C'è rammarico perché non abbiamo raccolto niente dopo un gran secondo tempo, vogliamo ragire subito. Se non guardassimo troppo il risultato, l'analisi sulla squadra sarebbe certamente positiva. C'è la consapevolezza di essere in un anno di transizione. Una squadra da Scudetto la si ha quando in estate si hanno acquisti adeguati a poterlo vincere, vediamo cosa riuscirò a fare all'Inter. Speriamo che l'Atalanta sia un incidente di percorso, dobbiamo essere più cinici e raccogliere quello che seminiamo"
SU FERNANDO TORRES - Sull'ipotesi Fernando Torres: "Non mi fate parlare di mercato, in questo momento abbiamo già un gruppo di giocatori. Ne parlerò con il presidente, ma in questo momento non ha senso. Se potrei rilanciare Torres come feci con Cassano alla Samp? Non ho rilanciato solo Cassano ma anche Bianchi, Amoruso, Lucarelli. Parlare solo di Cassano è riduttivo. Se ci sono le condizioni si possono rilanciare tutti i calciatori".