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  • Inter, Marotta risponde a Scaroni: "Noi abbiamo due stelle, auspico ci arrivi anche il Milan. Conte? Episodio non rilevante"

    Inter, Marotta risponde a Scaroni: "Noi abbiamo due stelle, auspico ci arrivi anche il Milan. Conte? Episodio non rilevante"

    • Redazione CM
    Beppe Marotta, presidente dell’Inter, risponde a Paolo Scaroni, suo omologo del Milan. Il numero uno dei rossoneri aveva detto di essere alla guida dell’unico club di Milano e non si è fatta attendere la risposta dei nerazzurri. L’ex ad di Sampdoria e Juventus ha ritirato il premio 'Nils Liedholm 2024', alle Cantine di Villa Boemia di Cuccaro Monferrato, in provincia di Alessandria, occasione per parlare del momento dell’Inter. Queste le sue parole.

    IL BILANCIO - "Le nostre performance in Champions sono prestazioni di tutto rispetto. In campionato siamo a un punto dalla vetta, anche lo scorso anno eravamo cacciatori per tutta la prima parte del campionato e la Juve era la lepre. Ora c'è il Napoli davanti, quello che cambia è che ora c'è un gruppetto di formazioni che meritano le posizioni di vertice. Il campionato è molto lungo, ci sono tantissime partite e tantissimi punti. Importante rimanere attaccati alla vetta, gennaio e febbraio determinanti".

    NUOVE RIVALI - "Sicuramente squadre come Atalanta, Fiorentina e Lazio perché era da parecchio che non erano meritatamente a questi livelli".

    RISPOSTA A SCARONI - "Dipende da che punto di vista. Se l'unica squadra di Milano è rappresentata da lui, noi forse rappresentiamo qualcosa di superiore. Non voglio fare polemiche, è un amico, ognuno porta avanti il proprio club definendolo il migliore. Noi non a caso abbiamo due stelle, auspico che possa raggiungere quanto prima anche il Milan la seconda stella".

    OBIETTIVO CHAMPIONS - "Una grande squadra deve rispondere pienamente alle competizioni a cui partecipa, non c'è distinzione tra campionato e Champions League. Dobbiamo essere protagonisti fino in fondo in tutte le competizioni".

    PAROLE DI CONTE – “Io credo che con la tecnologia si migliori la situazione: diminuiscono gli errori. Conte è una persona intelligente e un grande comunicatore, avrà il suo obiettivo quando parla. L'arbitro era ben vicino all'azione e sicuramente il contatto c'è stato e il piede è stato spostato: per me era rigore. Se poi si debba dibattere sull'utilizzo migliore del VAR, fa parte di un dibattito costruttivo che va fatto all'interno del sistema calcistico. Se Conte ha voluto spostare il focus? Non lo so, sfortunatamente è stato un episodio neanche rilevante: si può ragionare sulle metodologie dell'applicazione del VAR e su accorgimenti migliorativi per una tecnologia: ma la centralità dell'arbitro deve essere sempre prioritaria. Poi a mio giudizio si tratta di un rigore ineccepibile. Mercato di gennaio? Non credo, abbiamo una rosa competitiva per i nostri obiettivi e abbiamo una squadra di grande valore”.

    Dal palco ha poi aggiunto: "Grazie a tutti per la presenza e alla giuria per questo premio, Liedholm è stata una figura importante nella mia vita perché lui era l’allenatore del Varese e lo portò in Serie A. Io avevo 12 anni e abitavo a pochi metri da dove si allenava il Varese. Il magazziniere mi faceva assistere agli allenamenti e da Liedholm ho imparato la capacità di gestire il gruppo. Il calcio è cambiato, ma la leadership è sempre quella. Ho imparato da Liedholm come si deve parlare alla squadra. Senza le capacità umane non si diventa campioni. L’approccio con Liedholm è stato proprio durante gli allenamenti a 12 anni”.

    NUOVE PROPRIETÀ - "La parola chiave è sostenibilità. Purtroppo questo si è perso negli ultimi anni. Oggi non esiste più il modello di mecenatismo. La dimostrazione è che oggi le due squadre di Milano sono gestite da proprietà straniere e menomale che ci sono altrimenti ci sarebbero stati problemi anche per loro. Le televisioni sono il 60% dei ricavi e va venduto un prodotto ai tifosi. Perché i tifosi sono anche dei clienti e oggi i giovani fanno fatica a vedere una partita intera. Perciò la sfida sarà quella di creare un prodotto migliore”.

    SCARONI - Paolo Scaroni, presidente del Milan, aveva parlato in occasione dei 125 anni del club rossonero e aveva detto: "Sono vicentino ma appena sono arrivato a Milano mi perdevo, sono venuto per fare la Bocconi ma mi perdevo per strada, non mi ricordavo dove era San Babila. Pensare che dopo tanti anni sono presidente dell'unica squadra di Milano, perché diciamo la verità, ce n'è una sola vera a Milano, mi regala un'emozione incredibile. Pensare poi che sono presidente da sette anni, ormai di lungo corso quindi non è stato un passaggio episodico e rapido, ho avuto il piacere di festeggiare i 120 anni e poi i 125 anni del Milan.

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    Auspico all Inter di arrivare come il Milan che si è aggiudicato 49 trofei ufficiali, 31 nazional...

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