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Inter, Marotta: 'Conte? Spero resti. Ricerca di un partner, c'è fiducia. Scudetto con la Juve? Meno difficoltà'
SU CONTE - "Io ormai ho tanti anni di esperienza in questo settore, allenatori ne ho avuti tanti. Un vincente ha sempre qualche aspetto spigoloso nel Dna, ma per essere vincenti bisogna essere così. Conte è questo, è un vincente e quest'anno non abbiamo avuto alcun problema. Lui è una persona trasparente, dice sempre quel che pensa ed è una caratteristica positiva".
IL FUTURO - "Sappiamo che siamo in un momento molto difficile, c'è una contrazione nei ricavi e questo incide sui grandi club. La potenza sul mercato sarà ridotta. Bisognerà fare dei confronti, nel nostro e in altri club. Da un parte si fa il consuntivo di fine stagione, dall'altra bisogna ragionare su costi certi e ricavi incerti. Il quadro è questo, ascolteremo Conte e le linee guida della proprietà, ma c'è un giusto e sano ottimismo. Io non voglio anticipare le linee guida della società perché non le conosco. Il momento è particolare, i grandi club sono in difficoltà finanziaria. Il modello non è adattabile alla situazione, dobbiamo trovarne uno nuovo. Ci sono però anche altre situazioni organizzative che svolgono un ruolo altrettanto importante e queste caratteristiche le abbiamo".
IL NUOVO SOCIO - "La proprietà sta lavorando per il bene dell'Inter. L'obiettivo è arrivare a un accordo con un partner per far confluire la liquidità che serve in questo momento. C'è grande ottimismo ma non possiamo dimenticare che la proprietà ha profuso circa 700 milioni in questi anni. Meritano grande rispetto da questo punto di vista. Poi le difficoltà che hanno le grandi aziende porta a fare considerazioni un po' diverse rispetto al passato recente, che era più positivo".
ANCORA SU CONTE - "La squadra è ad immagine e somiglianza dell'allenatore. Ogni tecnico modella la squadra a seconda della propria filosofia, che è una filosofia vincente. Non si può migliorare il valore della squadra dal possesso palla. La squadra ha dimostrato di meritarsi il ruolo. La statistica dice che siamo a 82 punti e l'anno scorso la Juventus ne aveva 80 a questo punto. Il ruolino di marcia è straordinario indipendentemente dagli avversari. Potremmo arrivare a 94 punti".
LA JUVE - "Quando vinci uno scudetto il sapore è bello. Alla Juventus c'erano meno difficoltà dopo il primo, era stata data un'impronta, una proprietà presente da decenni. Qui c'era una certa instabilità, l'obiettivo era proprio creare stabilità. Insieme a Conte abbiamo creato un'area sportiva delineata e questo porta un valore in più".
HANDANOVIC - "La programmazione prevede sempre interventi mirati nella squadra. Handanovic è il nostro portiere e capitano, ma dobbiamo guardare anche all'Inter del futuro in tutti i settori della squadra".
LA SUPERLEGA - "La Superlega è nata dall'apprensione dei proprietari perché il modello vigente non è sostenibile. Tutti ricordiamo i grandi mecenati che tiravano una riga e coprivano il disavanzo. Questo calcio va verso un modello di business diverso. Solo a Milano ci sono due proprietà straniere. La Superlega è nata più per una preoccupazione visto il sistema di adesso. E' nata con modalità e tempi un po' sbagliati, ma da tutte le cose vanno tratti insegnamenti. L'insegnamento è che il calcio va rimodellato, altrimenti si va in default".
IL FUTURO DI CONTE - "Piano B non c'è, c'è il piano A perché spero tanto che Conte possa continuare il ciclo con noi. C'è grandissimo feeling tra lui, la società, la squadra e i tifosi. Sono ingredienti importanti per crescere e toglierci delle soddisfazioni".
LA SECONDA STELLA - "Sicuramente la seconda stella è affascinante. Rimane fissa sulla maglia. Essere protagonisti di quel momento sarebbe il massimo per tutti. Rientra nella sfera di fascino e romanticismo che ho. Chiaramente la Champions è il trofeo che in Italia i club vorrebbero alzare. Oggi c'è una grandissima competizione, non a caso le quattro semifinaliste di questa stagione sono tra le prime sei per fatturati. Il potere economico non è tutto ma bisogna avere la capacità di valorizzare le risorse e creare una squadra competitiva".