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  • GIUSEPPE CACACE
    Inter: Mancini scarica le responsabilita' su Icardi, ma il problema e' altrove

    Inter: Mancini scarica le responsabilita' su Icardi, ma il problema e' altrove

    Due gol in otto partite sono un magro bottino, soprattutto se di mestiere fai il centravanti e ti sei già laureato capocannoniere. I dati di Mauro Icardi in questo avvio di campionato non sono esaltanti, ma ad onor del vero neanche tanto diversi dalla passata stagione. Quattro gol nelle prime otto giornate nel 2014/15 e due gol nel 2015/16; esattamente la metà, ma le squadre colpite dall'argentino rimangono due. Tripletta contro il Sassuolo e gol contro il Cesena un anno fa, una rete a testa a Chievo e Fiorentina nell'attuale torneo. Le differenze ci sono, ma sono minime.

    SI FATICA A COSTRUIRE - Ad evidenziare maggiormente le difficoltà sotto porta di Icardi è la sterilità offensiva dell'Inter, in grado di realizzare appena otto reti in altrettante partite. Pochissime, una nullità se paragonate a quelle messe a segno da Roma e Napoli, rispettivamente a 20 e 18 gol fatti. La squadra di Roberto Mancini, forse a causa dei tanti nuovi acquisti da far coesistere, non ha ancora trovato i giusti meccanismi e fatica terribilmente nella costruzione di trame fluide che mettano gli attaccanti nelle migliori condizioni affinché possano far male. 

    PIENA RESPONSABILITA - Che risiedano nel centrocampo troppo muscolare e poco qualitativo i veri problemi di un'Inter poco brillante in attacco? Il dubbio è lecito, ma Roberto Mancini scansa questa probabilità, trovando altrove una spiegazione che però convince fino a un certo punto: "Non sono preoccupato per i pochi gol realizzati, abbiamo un centravanti che ha sempre fatto tanti gol e presto tornerà a farne. Non appena Icardi riprenderà a segnare con regolarità, ne trarrà beneficio tutta la squadra", queste le parole del tecnico jesino nel corso della conferenza stampa che anticipa la partita tra Inter e Palermo. Asserzione che di fatto scarica molte responsabilità sulle spalle del numero nove, togliendone al resto della squadra. 

    LA NATURA DEL PROBLEMA - In realtà le vere complicazioni sembrano viaggiare sul binario opposto: le caratteristiche di Icardi spingono a pensare che l'attaccante argentino fatichi a trovare la porta avversaria perché la squadra non gira a dovere,  non viceversa. L'ex Sampdoria è ad oggi uno dei migliori finalizzatori presenti nel campionato Italiano, un perfetto uomo d'area di rigore, che fatica a dialogare col resto della squadra, ma che diventa estremamente letale se servito nel modo giusto. Ma quante sono - in una partita - le palle gol che capitano tra i piedi dell'attaccante argentino? Ben poche, anzi, contro la Samp è stato lo stesso Icardi a trasformarsi in uomo assist in favore di Ivan Perisic. Il vero problema della squadra nerazzurra sembra essere la marcata frattura tra la linea mediana e l'attacco, reparti mal collegati tra loro. A centrocampo quasi nessuno verticalizza con i modi e nei tempi giusti, rendendo vani i movimenti degli attaccanti nerazzurri, quasi mai serviti nello spazio. É più semplice immaginare che quando questi grattacapi saranno risolti, allora anche Mauro Icardi riuscirà a trarne beneficio. 

    Pasquale Guarro

    Twitter: @ngoppejammeja

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