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Inter, Lukaku in dubbio fino all'ultimo: Conte fa pretattica, ma può fare a meno di lui
Antonio Conte ha deciso di riservarsi il dubbio fino all'ultimo istante. Anche dopo l'allenamento di rifinitura sostenuto dall'Inter nel pomeriggio, non è ancora chiaro se Romelu Lukaku sarà in campo dal primo minuto domani sera nella sfida scudetto contro la Juventus. Il centravanti belga non è al 100%, a causa dell'affaticamento muscolare che gli ha impedito di partecipare alla trasferta di Champions League contro il Barcellona, e il tecnico nerazzurro non vuole rischiare di aggravare le sue condizioni, ma soprattutto vuole mandare all'ambiente un segnale sul fatto che tutti siano utili e nessuno indispensabile nel gruppo e che per partite di questo livello ci sia bisogno di gente pronta fisicamente per fare la guerra.
L'ARMA DELLA PRETATTICA - Lautaro Martinez e Alexis Sanchez hanno fornito ampie garanzie contro la Sampdoria e nel match del Camp Nou, senza dimenticare la carta a sorpresa Politano, calciatore che raramente ha tradito in questo inizio di stagione quando è stato chiamato in causa. Dietro questa consapevolezza dell'Inter e del suo allenatore di poter eventualmente fare a meno del gigante belga, si nasconde però anche quel sano pizzico di pretattica che da sempre caratterizza i big match. E ripensando all'impatto che Lukaku ha avuto in Serie alla sua prima stagione, con 3 gol nelle prime 6 giornate e una presenza dominante in tutte le zone del campo, risulta davvero complicato pensare che Conte non voglia aggrapparsi anche a un brandello di chance pur di avere il punto di riferimento del suo reparto offensivo in una gara che per il tecnico salentino conta più di qualunque altra. E che può confermare o meno le reali ambizioni della capolista del campionato per la conquista del titolo.
CONCEDE IL BIS? - L'ex centravanti del Manchester United ha già lasciato il segno quest'anno nelle grandi sfide, mettendo il punto esclamativo nel suo primo derby di Milano contro il Milan e avrebbe il desiderio fortissimo di concedere il bis contro i rivali per antonomasia dell'Inter, nonché la squadra da battere per provare a riportare a casa quel titolo che manca dal 2010. Nel caso in cui l'ultimo provino avesse dato risposte incoraggianti a Conte, Lukaku sarebbe chiamato a migliorare notevolmente le sue statistiche personali contro i top club, visto che, considerando soltanto i suoi trascorsi inglesi tra Chelsea, West Bromwich, Everton e United, il suo bottino personale è di 20 gol in 72 partite. Cifre che devono tenere conto del fatto di avere giocato con continuità soltanto in una potenziale squadra di vertice, che nella realtà non è mai stata competitiva per la conquista della Premier League. Ma questa è un'altra storia, questa è un'altra sfida e Conte è pronto a portarsi dietro il dubbio Lukaku fino all'ultimo secondo utile.
L'ARMA DELLA PRETATTICA - Lautaro Martinez e Alexis Sanchez hanno fornito ampie garanzie contro la Sampdoria e nel match del Camp Nou, senza dimenticare la carta a sorpresa Politano, calciatore che raramente ha tradito in questo inizio di stagione quando è stato chiamato in causa. Dietro questa consapevolezza dell'Inter e del suo allenatore di poter eventualmente fare a meno del gigante belga, si nasconde però anche quel sano pizzico di pretattica che da sempre caratterizza i big match. E ripensando all'impatto che Lukaku ha avuto in Serie alla sua prima stagione, con 3 gol nelle prime 6 giornate e una presenza dominante in tutte le zone del campo, risulta davvero complicato pensare che Conte non voglia aggrapparsi anche a un brandello di chance pur di avere il punto di riferimento del suo reparto offensivo in una gara che per il tecnico salentino conta più di qualunque altra. E che può confermare o meno le reali ambizioni della capolista del campionato per la conquista del titolo.
CONCEDE IL BIS? - L'ex centravanti del Manchester United ha già lasciato il segno quest'anno nelle grandi sfide, mettendo il punto esclamativo nel suo primo derby di Milano contro il Milan e avrebbe il desiderio fortissimo di concedere il bis contro i rivali per antonomasia dell'Inter, nonché la squadra da battere per provare a riportare a casa quel titolo che manca dal 2010. Nel caso in cui l'ultimo provino avesse dato risposte incoraggianti a Conte, Lukaku sarebbe chiamato a migliorare notevolmente le sue statistiche personali contro i top club, visto che, considerando soltanto i suoi trascorsi inglesi tra Chelsea, West Bromwich, Everton e United, il suo bottino personale è di 20 gol in 72 partite. Cifre che devono tenere conto del fatto di avere giocato con continuità soltanto in una potenziale squadra di vertice, che nella realtà non è mai stata competitiva per la conquista della Premier League. Ma questa è un'altra storia, questa è un'altra sfida e Conte è pronto a portarsi dietro il dubbio Lukaku fino all'ultimo secondo utile.