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Roma-Inter, le pagelle di CM: Thuram ronaldesco, Lautaro nella storia con un acuto. Zalewski-Celik, partners in crime
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ROMA
Svilar 6 – Pronti e via ed è subito chiamato per il primo miracolo: Mile salva su Thuram. È sempre pronto nelle uscite, incolpevole sul gol di Thuram.
Celik 5 – Sul gol di Lautaro sbaglia anche lui. Respinge male e l’argentino non sbaglia. Poi si riscatta e salva lo 0-2 anticipando Dimarco.
Mancini 6 – In queste partite lotta sempre pià di tutti e sbaglia poco. L’Inter ha poche palle gol, ma la Roma non evita la sconfitta
Ndicka 6 – È sempre tra i migliori in difesa per la Roma. Attento e sbaglia poco. Tiene a bada i due attaccanti dell’Inter che non sono clienti semplici per nessuno.
Angeliño 6 – Solita gara di grande sacrificio per lui ma non riesce ad essere pericoloso in attacco (dal 78’ Hermoso SV)
Cristante 5 – Sempre titolare e sempre imprescindibile. Lotta tanto in mezzo al campo, ma commette anche qualche errore di troppo che fa partire qualche contropiede pericoloso. Viene anche ammonito ed è bersagliato dai tifosi al momento dell’uscita dal campo (dal 78’ Le Fée SV)
Koné 6 – Una vera e propria diga in mezzo al campo. Manu è ovunque, ma Juric lo toglie ancora una volta nel secondo tempo tra i fischi dell’Olimpico che non apprezza la decisione (dal 53’ Pisilli 6: si vede poco in mezzo al campo)
Zalewski 4,5 – Torna titolare dopo più di un mese e sa di avere la fiducia di Juric. Poco preciso nei cross ma tanta corsa e mette spesso in difficoltà Darmian. Poi nel secondo tempo un suo errore regala il contropiede all’Inter che è letale e fa 0-1. Esce tra i fischi (dal 72’ Baldanzi SV)
Dybala 5,5 – I tifosi si aspettano ancora di vedere la vera Joya. Parte largo nel 4-2-3-1 di Juric. Alla mezz’ora ha una buona occasione ma non è veloce nel calciare subito in porta da dentro l’area di rigore. Nella ripresa si vede poco e la sua partita finisce al 78’ (dal 78’ Soulé SV)
Pellegrini 6 – I fischi al momento della lettura delle formazioni sono diminuiti e vuole rialzarsi dopo un momento buio. Da un suo cross nasce la papera di Sommer che però viene salvato dal palo. Poco prima della fine del primo tempo ci prova con un bel destro a giro ma Sommer risponde presente. Cala nella ripresa.
Dovbyk 5,5 – Lotta tanto nel primo tempo ma i difensori dell’Inter lo fanno respirare poco. Ha due occasioni di testa nella prima frazione ma non riesce a dare troppa forza al pallone. Nella ripresa viene servito poco.
Juric 6 – Cambia la Roma e schiera la difesa a 4. I giallorossi giocano una gara ordinata per un’ora poi si fanno male da soli. Serve qualcosa in più per vincere queste partite. L’Inter resta la sua bestia nera: una sola vittoria in 15 partite.
INTER
Sommer 6,5: Effetto saponetta sul cross senza pretese di Pellegrini, il pallone gli scappa goffamente dalle mani ma si ferma sul palo. Attento sulla conclusione di Pellegrini, che respinge lateralmente. All’ultimo secondo si distende per dire no anche alla conclusione di Soulé indirizzata sul palo lontano.
Pavard 6: Non si è ancora messo alle spalle il momento brutto, la condizione fisica e mentale è ancora quella che è e in un paio di interventi fuori tempo si vede, ma tiene botta e questo è sempre il primo passo per uscirne.
Acerbi 6: Finché in campo prende in consegna Dovbyk senza concedergli niente. Esce per un problema al flessore.
(Dal 28’ de Vrij 6,5: Concentrato, entra in campo con la mentalità giusta e non fa in alcun modo rimpiangere Acerbi, mantenendo altissimo lo standard di rendimento).
Bastoni 6,5: Dybala va a calpestare ogni zolla di campo pur di evitarlo. Infiamma i suoi tifosi proprio con una giocata da trequartista ai danni della Joya, ma in generale è sempre nel vivo ed è tra quello che spronano la squadra nel momento di difficoltà.
(Dal 26’ s.t. Bisseck 6: Entra per giocare a sinistra al posto di Bastoni. Juric gli mette un fresco Soulé dalla sua parte ma il tedesco se la cava egregiamente).
Darmian 6: Quella dell’Olimpico non è sicuramente la sua prestazione migliore, Zalewski qualche volta lo mette in difficoltà e deve anche spendere un giallo per fermarlo prima dell’ingresso in area. Resiste.
(Dal 26’ s.t. Dumfries 6,5: Carica il diagonale dopo una bella progressione ma Svilar compie una gran parata e gli nega la gioia. Arriva nuovamente alla conclusione anche qualche minuto più tardi, questa volta su assistenza di Dimarco, ma Svilar è un muro.
Barella 6: Dopo appena 12 minuti di gioco si ritrova a giocare in regia per l’infortunio di Calhanoglu. Interpreta il ruolo a modo suo, lasciando spesso la posizione per andare a trovare fortuna. Inzaghi prova a disciplinarlo dalla panchina, ma è come tenere un purosangue al guinzaglio. Barella vuole andare.
Calhanoglu: s.v.
(Dal 12’ Frattesi 6,5: Sradica con cattiveria il pallone dai piedi di Zalewski e parte palla al piede, una cavalcata in transizione che rovescia il fronte e apre al gol di Lautaro).
Mkhitaryan 6,5: Si coordina dalla distanza e trova una traiettoria che si abbassa improvvisamente, Svilar si tuffa e viene scavalcato, ma il pallone colpisce la traversa. La gamba inizia a girare, si sacrifica come un medianaccio ma in quella testa ci sono manuali di calcio.
Dimarco 6: Serata priva di acuti, con un bel cross recapitato a Dumfries e tanto sacrificio.
Thuram 7: Lascia andare la gamba e colpisce di collo esterno, conclusione forte ma centrale e Svilar respinge. Con uno scatto “ronaldesco” passa tra Cristante e Ndicka mettendoseli entrambi alle spalle, il centrocampista lo stende al limite dell’area. Massa sorvola. Tiene una serie infinita di palloni rimbalzando il pur grosso Ndicka.
Lautaro 7: Soffre e sbaglia moltissimo ma resta in partita e quando Celik con uno svarione gli concede mezzo metro, si avventa sul pallone e con un destro violentissimo batte Svilar. I suoi gol servono come l’aria: è il miglior marcatore straniero dell'Inter in tutte le competizioni, eguagliando Stefano Nyers a quota 133 reti.
(Dal 27’ s.t. Correa 5,5: Inzaghi lo preferisce a Taremi sperando in qualche suo spunto in contropiede. E niente, sta sperando ancora).
S. Inzaghi 7: La partita si mette subito in salita con gli infortuni di Calhanoglu e Acerbi, ma la squadra non si sfalda e dimostra di saper soffrire. L’Inter torna a non subire reti nel momento più difficile della stagione, grandissimo segnale di maturità.