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    Genoa-Inter, le pagelle di CM: riecco il vero de Vrij, muro Ostigard. Sanchez ne stecca un'altra, bene Yeboah

    Genoa-Inter, le pagelle di CM: riecco il vero de Vrij, muro Ostigard. Sanchez ne stecca un'altra, bene Yeboah

    • Pasquale Guarro e Marco Tripodi
    Genoa-Inter 0-0

    GENOA

    Sirigu 6,5
    : reattivo e ben posizionato, si fa sempre trovare pronto, anche se nel finale mette i brividi ai suoi con un’uscita maldestra non sfruttata da Barella.
     
    Hefti 6: fatica tremendamente nel tenere a bada Perisic ma, paradossalmente, è il croato che deve ricorrere alle maniere forti per fermarlo. Resta comunque pulito e attento nelle chiusure. Portinaio elvetico.
     
    Maksimovic 6: duello di fisico e d’esperienza con Dzeko, che non è proprio il migliore dei clienti. Lui non sempre riesce ad arginarlo ma in qualche modo se la cava. Almeno finché i muscoli non lo tradiscono costringendolo ad alzare anzitempo bandiera bianca.
    (dall’8’ st Cambiaso 6: dentro con il piglio giusto, salva anche un gol. Ma la sua gara dura appena sei minuti. Iellato, il voto è d'incoraggiamento)
    (dal 16’ st Calafiori 5,5: entra a freddo, mettendoci un po' troppo a sbrinarsi. Nel frattempo spreca una buona occasione, scegliendo il tiro che forse è la soluzione peggiore, e sbaglia anche un paio di disimpegni. Può far meglio).
     
    Ostigard 7: elmo in testa e lancia in resta si getta nella lotta senza risparmiarsi. Un vero vichingo che non ha paura di nulla e di nessuno. E infatti con lui davanti non si passa.
     
    Vasquez 7: Dumfries dalla sua parte spinge come un pazzo, ma lui va raramente in affanno. Bene anche quando, con l’uscita di Maksimovic, Blessin lo sposta al centro. Muro messicano.
     
    Sturaro 6,5: cagnaccio senza museruola con la libertà di prendere a morsi tutto ciò che si avvicina al suo giardino. Nel finale ha la palla per far male dimostrando però che il suo mestiere è un altro.
     
    Badelj 6,5: catalizzatore seriale di palloni, sembra la bella copia del giocatore sfasato di qualche tempo fa.
     
    Gudmundsson 5,5: per essere islandese dimostra di avere il sangue poco glaciale divorandosi il gol del vantaggio in avvio. In campo lo si vede poco eppure gioca una gara di grande sacrificio, commettendo tuttavia qualche errore di troppo
    (dal 38’ st Amiri SV: primo assaggio di Marassi per il Godot tedesco).
     
    Melegoni 6: sfiora il vantaggio con un destro beffardo che esalta gli addominali di Handanovic. Unico guizzo di un primo tempo timido. Cresce nella ripresa, alternandosi in vari ruoli e proponendosi a sprazzi addirittura anche come centravanti. Duttile ma poco dilettevole.
     
    Portanova 6,5: un po’ trequartista, un po’ mezzala, cerca il gol e sa rendersi molto utile anche in difesa. Se gli date le chiavi di casa probabilmente vi troverete anche la cena pronta. Un leone con un cuore grande così.
    (dal 38’ st Rovella SV: dose aggiuntiva di fosforo per il frenetico finale).
     
    Yeboah 6,5: falso nove che agisce da nove autentico, battagliando contro l’intera retroguardia nerazzurra e badando più ad aprire spazi ai compagni che a cercare la soluzione personale.
    (dal 16’ st Kallon 6: rivede il campo dopo due mesi e mezzo d’assenza. Tanta corsa e tanto sacrifico. Ma di fronte alla linea arretrata dell'Inter la vita per lui è piuttosto grama).
     
    All. A. Blessin 6,5: il tedesco si conferma Mister X, impattando la sua quinta partita italiana in altrettante uscite. Ma stavolta il pareggio ha un sapore decisamente più dolce rispetto a quelli con Salernitana e Venezia. Stravolge la formazione iniziale, rinunciando a bomber Destro, confermando però il consueto atteggiamento tattico, basato sul 4-2-3-1, e provando a giocarsela senza troppe barricate. Forse non riuscirà a salvare il Grifone, ma almeno gli ha ridato grinta e dignità. E non è poco.

    INTER

    Handanovic 6:
    Una strana traiettoria rischia di ingannarlo ma riesce a mettere il guantone all’ultimo e si salva.

    D’Ambrosio 6,5: Nel primo tempo sbroglia un paio di pericoli potenziali, entrambi su Portanova che prova il tiro a rete. Salta tra Portanova e Vasquez e solo la traversa gli nega la gioia del gol.

    (Dal 42’ s.t. Caicedo: s.v.)

    De Vrij 7: Gioca con concentrazione e personalità. Perde solo un duello aereo, per il resto è perfetto.

    Bastoni 6: Unica sbavatura della gara su Gudmundsson, che approfitta della torre di Yeboah e si lancia nello spazio che il centrale italiano non copre.

    Dumfries 6: Prova qualche affondo ma non trova mai sufficiente campo davanti a sé.

    Barella 5,5: Non è più quello di qualche settimana fa, nel palleggio, negli inserimenti e nel ritmo.

    (38’ s.t. Vecino: s.v.)

    Brozovic 5,5: Sbraccia, si arrabbia, chiama palla ma non riesce a riceverla perché ben schermato dal Genoa. Di certo con lui in quella posizione c’è più equilibrio, ma serve anche tutto il resto e stasera non lo mette in campo.

    Calhanoglu 6: A centrocampo è il più lucido, recupera palloni e cuce il gioco. Sfiora il gol con un tocco velenoso in area di rigore.

    (Dal 27’ s.t. Vidal 5,5: Giocate imprecise in zone interessanti di campo. Grave per uno entrato al 27’ della ripresa).

    Perisic 6: Sta perdendo qualche colpo, la stanchezza inizia a farsi sentire anche per lui. Con un rinvio fiacco offre a Sturare la possibilità di calciare a rete, ma per fortuna del croato il piede del genoano non è tra i più educati in campo.

    (38’ s.t. Dimarco: s.v.)

    Sanchez 5: Fumoso, poco concreto e inutile anche tra le linee, dove solitamente è bravo a muoversi.

    (Dal 27’ s.t. Lautaro 6: Inzaghi preferisce risparmiarlo per il derby. Entra e prova a pungere, gli capita un buon pallone sul destro, ma lo murano sul più bello).

    Dzeko 6,5: Da regista avanzato, fa salire la squadra e serve ai compagni buoni palloni. Ottimo anche il suo contributo in fase difensiva. Tutto bello, ma sotto porta?


    All. Inzaghi 5,5: L’Inter appare stanca, sgonfia. Per la terza partita consecutiva non arriva il gol e questo è un fattore che deve far riflettere. Toglie dal campo il centrocampista più in palle dei tre: perché?

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