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    Inter, l’avvocato dell’ex capo ultrà arrestato per omicidio: "Il motivo della contesa era il negozio di merchandising"

    Inter, l’avvocato dell’ex capo ultrà arrestato per omicidio: "Il motivo della contesa era il negozio di merchandising"

    Mirko Perlino, legale di Andrea Beretta, l’ultrà dell’Inter accusato dell’omicidio dell’altro ulrà Antonio Bellocco, è intervenuto ai microfoni di 7Gold durante il programma DirettaStadio : «Andrea Beretta da qualche giorno girava armato perché era venuto a sapere che persone vicine ad Antonio Bellocco volevano tendergli un agguato, temeva delle ritorsioni ed è per questo che girava armato. Stamattina mentre lui era in palestra ha ricevuto la visita di Bellocco che gli ha intimato “andiamo in macchina, andiamo a parlare”. Lui è uscito tranquillamente ma sempre armato perché era consapevole che ci fossero brutte intenzioni, appena  entrati in macchina volano parole grosse e ad un certo punto Beretta e la sua famiglia vengono minacciati, così mi ha riferito il mio assistito “T’ammazzo te e i tuoi figli”. Beretta toglie l’arma per intimidirlo e riferisce che Bellocco gliela sfila e comincia a sparargli addosso. In quel frangente Beretta aveva anche un coltello in tasca e per difendersi lo ha colpito con più coltellate alla parte del collo e dell’addome. E poi ancora mi ha confessato che “la mia fortuna è stata quando dopo il primo colpo si è sfilato il caricatore, in quel momento io non l’ho realizzato perché vedevo che continuava a premere il grilletto ma in effetti ho sentito solo un colpo. Ero ad un metro da lui, in quel momento per difendermi l’ho colpito più volte, mi sono buttato contro il suo corpo e l’ho trafitto più volte con 7/8/10 coltellate”».

    IL MOTIVO - L’avvocato poi riprende: «Il motivo della contesa era legato alla sua attività di merchandising dato che gestiva un negozio a Pioltello che vendeva merchandising Curva Nord. Lui ha specificato che il motivo del contendere era la gestione di questo negozio. Dividere gli utili di questo negozio, cosa che il mio assistito ha sempre negato. Perché ritengo fosse una mia attività che non dovevo dividere con nessuno. Dall’altra parte invece si riteneva che doveva corrispondergli qualcosa perché era entrato a pieno titolo nel direttivo della curva e perciò questo è stato oggetto del contendere».

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