AFP via Getty Images
Inter, Lautaro: 'Io come Milito? Spero. Champions, speranza e non ossessione. E' l'anno migliore della mia vita'
Pochi mesi fa hai vinto il Mondiale. Analogie, differenze?
"Sono le due finali più importanti che un giocatore può giocare, l'unica cosa che cambia è la maglia. Le sensazioni sono le stesse, uniche, di arrivare fino in fondo: è merito del lavoro fatto durante l'anno, il gruppo è quello che conta, è la cosa più importante. Siamo all'ultimo passo, dovremo essere pronti per questa partita".
Come si preparano e giocano questo tipo di partite, a livello emotivo e tattico?
"Sappiamo che il Manchester City è un rivale molto tosto d'affrontare, per la qualità che ha. Però siamo pronti, abbiamo fatto il nostro lavoro e siamo pronti al meglio".
Manchester City - Inter (21:00 10/06)
Hai sentito Julian Alvarez?
"No, non ci siamo sentiti. Da poco mi sono sposato e l'ho invitato al matrimonio, non è potuto venire".
È l'anno migliore della tua vita?
"Assolutamente, abbiamo raggiunto obiettivi molto importanti anche con l'Inter. Ho avuto la possibilità di giocare sei mesi fa la finale di un mondiale e ora giocherò una finale di Champions. Sono molto contento del presente e della stagione, vediamo di coronarla nella miglior maniera possibile".
Hai avuto problemi alla caviglia, senti ancora dolore o ti senti in forma?
"No, la verità che il problema è passato ,ho avuto una stagione molto intesa, al mondiale ho sentito dolore ma mi sono curato. Per l'Argentina, ho parlato con Scaloni e mi ha fatto riposare vista la stagione che ho avuto. Ho seguito grandi cure per giocare il mondiale, ma ora sto bene".
Cosa vuol dire questa finale da campione del mondo, sei diventato ancora di più un leader del gruppo.
"Questa partita significa tanto, sia per me che per i compagni. Era un obiettivo, abbiamo affrontato un girone tosto, merito nostro aver passato il turno e aver raggiunto la finale. Io ho imparato tanto, cerco di farlo ogni giorno e poi sento tanta responsabilità: sono cinque anni che sono all'Inter, domani anche i compagni saranno pronti per questa partita molto importante".
Ossessione o sogno?
"Non so se chiamarla ossessione, noi abbiamo tanta speranza, tanta voglia di riportare la coppa a Milano, in Italia. Sicuramente ci sono dei sogni, molto grandi, molto difficili da raggiungere, perché abbiamo fatto molta fatica per arrivare qua".
Eto'o diceva che le finali non si giocano ma si vincono. La differenza la faranno gli aspetti psicologici?
"Sicuramente la personalità non può mancare, è la prima cosa. Il cuore deve esserci sempre, la voglia di vincere e di alzare trofei anche. Abbiamo riportato trofei che a Milano mancavano da tanto, oggi abbiamo possibilità di giocarci un trofeo che manca da tantissimo. Chiedo ai compagni di giocare petto in fuori e testa alta".
Nel 2010 c'era Milito...
"So cosa ha fatto Milito in questo club, è un orgoglio poter seguire le sue orme. Spero di poter fare una grande partita domani, di poter aiutare i miei compagni e fare in minima parte quello che ha fatto lui".