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Inter: Lautaro come Dybala, ma la cosa non va bene e non si capisce perché
CASI ANALOGHI - Ma basta guardarsi attorno per rendersi conto che nella gestione di Lautaro Martinez non c’è niente di strano, anzi. Utilizzando lo stesso sistema di inserimento graduale, Massimiliano Allegri, è stato in passato elogiato per la capacità di non bruciare i giovani. Dybala ha fatto due mesi di panchina prima di iniziare a vedere con una certa continuità il campo, Bernardeschi addirittura un anno, ed entrambi sono stati pagati oltre il doppio rispetto a Lautaro. Identico discorso per Alex Sandro e Douglas Costa. Tutta gente abituata al calcio italiano ed europeo, altro fattore da non sottovalutare. L’unico immune da certe logiche (dato che anche Emre Can gioca e non gioca) in casa bianconera sembra essere Cristiano Ronaldo ed è anche inutile spiegare il perché. Ma per rimanere in Italia ci sarebbe anche Mattia Caldara, che da rossonero non ha mai messo piede in campo. Eppure si parla di lui come uno dei migliori difensori italiani, decisivo l’anno scorso con la maglia dell’Atalanta. Anche in questo caso Gattuso ha optato per la via della prudenza.
PASS E FIDUCIA - Insomma, agli inizi non hanno giocato Dybala, Bernardeschi, Alex Sandro, Douglas Costa, Emre Can e Mattia Caldara (oltre a qualche altro che sicuramente dimentichiamo), ma Lautaro Martinez, che a 20 anni per la prima volta lascia l’Argentina per raggiungere l’Italia, deve giocare titolare nell’Inter, altrimenti “c’è qualcosa che non va”. Fortuna vuole che questo ragazzo sia stato protagonista di un precampionato in cui ha potuto mostrare tutti i propri mezzi anche contro avversari di assoluto valore, prestazioni che gli sono valse un pass con sopra scritto “fiducia a tempo indeterminato”. Poi arriveranno anche i tempi in cui sarà insostituibile.