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    Inter, l'ascesa frenata di Frattesi: tutti i motivi e una sola certezza per il futuro

    Inter, l'ascesa frenata di Frattesi: tutti i motivi e una sola certezza per il futuro

    • Gabriele Stragapede
    La notizia è di oggi. Davide Frattesi ha accusato un risentimento miotendineo al retto femorale della coscia destra. Un problema muscolare che ne frena le ambizioni di essere maggiormente presente nelle rotazioni di Simone Inzaghi, dopo il match disputato da titolare contro la Fiorentina. Le condizioni del centrocampista azzurro saranno monitorate giorno dopo giorno, ma l’appuntamento all’Olimpico contro la Roma (squadra che l’aveva lungamente cercato nel corso delle precedenti sessioni di mercato) è rimandato a data da destinarsi. Un’occasione senz’altro mancata per Frattesi, la cui stagione rappresenta un unicum interessante nel vincente panorama nerazzurro, proiettato verso il dichiarato obiettivo della seconda stella.

    GESTIONE PRECISA – Il mancato ingresso contro la Juventus, dunque, è frutto esclusivamente di una condizione fisica non ideale, non di una scelta da parte del tecnico piacentino che, nel corso di questa prima stagione di Frattesi con la divisa dei meneghini, ha comunque cercato di ritagliare sempre il giusto spazio al talentuoso ex Sassuolo. La gestione dell’azzurro da parte di Inzaghi, infatti, è stata oculata e attenta alle dinamiche della rosa, alle rotazioni in campo e alla gestione a livello mentale di ogni componente del gruppo squadra. D’altronde, allenare nell’élite del calcio italiano vuol dire anche sapersi confrontare e rapportare con i propri giocatori, valutando bene quelli che sono gli equilibri ad Appiano Gentile.

    MUSO LUNGO - Non sorprende, dunque, la gestione di Frattesi in questo suo primo anno all’Inter. Il ruolo prefissato è di 12° uomo, primo sostituto di un centrocampo – composto dalla triade Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan – difficile da scalfire nella sua solidità negli 11 titolari. E infatti, a risentirne è proprio il minutaggio dell’azzurro: 456’ in campionato, con sole 2 presenze da titolare. In totale, solo in Champions League e in Coppa Italia ha accumulato altri match dal 1’. La dimostrazione che le gerarchie in casa Inter sono ben definite e strutturate, troppo complesso sostituire nell’impianto di gioco di Inzaghi quei tre, viste le prestazioni sul rettangolo verde di gioco.

    UNICA CERTEZZA – Ma la gestione parsimoniosa di Inzaghi si va, inevitabilmente a ‘scontrare’ con la volontà di un giocatore, arrivato quest’estate, (operazione in prestito con obbligo di riscatto dal Sassuolo: 33 milioni (6 già lo scorso mercato estivo) più 5 di bonus, più obbligo di riscatto che scatta ora a febbraio 2024, più il 10% dall’eventuale futura vendita, con Mulattieri al Sassuolo valutato 6-7 milioni, da 33 si arriva ad un esborso di 26/27 in sostanza, con 2,8 milioni netti a stagione di stipendio) che sognava di avere più spazio e che ambisce a diventare uno dei titolari di questa Inter. La verità è che Frattesi si aspettava che questo salto di qualità arrivasse già in questa stagione, ma tutto ciò non è ancora accaduto. Al di là della chiarezza, sin dall’estate, delle gerarchie in mezzo al campo e della precisa stagione da parte di Inzaghi, a complicare la stagione di Frattesi sono stati anche i piccoli problemi muscolari accusati, oltre a un rendimento altalenante che comunque ha fruttato 4 reti e 4 assist in tutte le competizioni. La certezza è che la vera ascesa dell’ex Sassuolo non avverrà quest’anno: l’azzurro dovrà giocarsi le sue cartucce dalla prossima annata, augurandosi di sfruttare al meglio le occasioni che gli verranno concesse e spodestando la triade titolare. Il futuro è tutto di Frattesi, ma per il presente ci vorrà ancora molta pazienza.

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