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Inter, lampi di vero Sanchez: sarà un'altra illusione? Intanto Inzaghi gli ha dimostrato che...
CHE PARTITA - Contro il Cagliari è arrivato un parziale riconoscimento per il club di viale della Liberazione, che conserva ancora un enorme credito verso l’ex Manchester United. Una rondine non fa primavera, certo, ma il Sanchez visto ieri sera ha mostrato lampi del calciatore che fu, e non solo per il gol e la traversa, ma per la capacità di restare in partita fin quando Inzaghi lo ha tenuto in campo. Con continui guizzi a creare superiorità: dribbling, imbucate per l’accorrente Dumfries (stessa intesa che si era creata con Hakimi, perché il cileno è il migliore dei suoi a servire palla sulla corsa del compagno) e continue sollecitazioni ai difensori sardi.
INDIVIDUAZIONE DEL PROBLEMA - Se Sanchez fosse sempre questo, il posto da titolare sarebbe suo, ma l’incedere del cileno è stato spesso claudicante e le preferenze di Inzaghi sono cadute con costanza su Lautaro, Dzeko e Correa, qualche volta provocando anche il fastidio di Alexis, che solleticato dalle provocazioni dei social, ha anche creato qualche polemica che il club ha mal digerito. Come quando scrisse: “Puoi valere molto, ma se sei nel posto sbagliato non brillerai”. Ma forse Sanchez il salto definitivo lo farà quando e se capirà che il problema non è mai stato nel posto che lo ospita, quanto in sé stesso. Perché se l’Inter gli ha riconosciuto un ingaggio da 7,5 milioni di euro a stagione, un minimo di fiducia gliel’ha già data a prescindere. La speranza che coltivano ad Appiano è che la sfida contro il Cagliari possa essere l’alba di un nuovo Sanchez, intanto Inzaghi gli ha dimostrato che se sta bene e se merita, non ha problemi a mandarlo in campo. E magari l’Inter si ritroverà in casa un’altra risorsa.