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    Inter, la sosta più pazza del mondo

    Inter, la sosta più pazza del mondo

    • Gianluca Minchiotti
    L'Inter riesce sempre a sorprendere, nel bene e male. E anche quando non agisce in prima persona, ma è in balia degli eventi (questa volta atmosferici, che hanno portato al rinvio della partita con la Sampdoria in programma ieri), il club nerazzurro riesce ad essere coinvolto in qualche situazione particolare, unica. Come, ad esempio, una sosta di 15 giorni piazzata proprio lì, a due mesi circa dal termine della stagione. Già, perché fra Inter-Tottenham di giovedì 14 marzo e Inter-Juventus di sabato 30 marzo ci sono proprio 15 giorni liberi pieni. Due in più, ad esempio, dei 13 a disposizione della Juventus fra il match col Bologna di sabato 16 e la sfida con i nerazzurri, e tre in più dei 12 giorni di cui potrà usufruire il Milan fra la gara di ieri con il Palermo e quella del 30 con il Chievo.   
     
    Una sosta lunghissima, dunque, inedita a questi livelli e in questo periodo dell'anno. Una sosta che all'Inter potrebbe portare vantaggi, ma anche complicazioni. Fra i vantaggi, c'è sicuramente la possibilità per Andrea Stramaccioni di poter rivedere e rimodulare la preparazione atletica di una buona parte del gruppo (eccetto i nazionali Handanovic, Guarin, Gargano, Pereira, Kovacic, Palacio, Kuzmanovic e Ranocchia). Una delle accuse che sono state rivolte al tecnico dell'Inter, in riferimento alla pausa di Natale, era stata infatti quella di aver sbagliato la preparazione invernale, concedendo troppi giorni di vacanza. Ecco, ora Strama avrà la possibilità di rimediare, in vista del rush finale della stagione. Un altro elemento positivo, per l'Inter, è la possibilità di poter recuperare con più calma alcuni elementi reduci da infortuni o infortunati, come ad esempio Samuel (già convocato per la sfida mancata con la Samp) e Stankovic.
     
    Poi, però, ci sono anche gli aspetti negativi, che non riguardano il fisico, ma la mente. L'Inter contro il Tottenham ha vinto una grande partita, ma alla fine è pur sempre stata eliminata, con un conseguente contraccolpo psicologico non proprio positivo (al di là dell'autostima in parte rinconquistata dal gruppo in conseguenza del 4-1 agli Spurs, dopo la sconfitta interna col Bologna). Ma, soprattutto, nell'ultima giornata di campionato hanno vinto Napoli, Milan, Fiorentina, Roma e Catania, vale a dire tutte le rivali (tranne la Lazio) dei nerazzurri per la lotta Champions/Europa League. Il che significa che le pressioni e le difficoltà per l'Inter aumentano, ed è questo il pensiero che accompagnerà il gruppo nerazzurro da qui al delicatissimo derby d'Italia con la Juventus.
     
    Un'Inter più forte fisicamente, ma forse con qualche dubbio in più a livello psicologico: sarà questa la squadra che rivedremo dopo questa lunga, pazza, sosta?   

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