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    Inter, la scalata di Gagliardini in 5 tappe

    Inter, la scalata di Gagliardini in 5 tappe

    L'edizione odierna dello Gazzetta dello Sport parla di Roberto Gagliardini e ricostruisce la carriera del giovane centrocampista in cinque tappe fondamentali. 

    L'INIZIO - "In un ipotetico viaggio a tappe, possiamo riassumere la «Gagliardineide» in cinque tappe. L’inizio a gennaio 2016. Il 23, l’ultima uscita con la maglia del Vicenza sconfitto a Bari 2-1. Pasquale Marino lo schiera titolare e lo lascia in campo per 78’ togliendolo per Nicola Bellomo. Il 28 gennaio torna all’Atalanta. Per fare panchina, tanta, con Edy Reja che lo schiera solo all’ultima giornata in trasferta contro il Genoa. Altra tappa, 15 maggio: esordisce in A e sfida i rossoblù di Gasperini. Forse non sa chi diventerà per lui".

    LA SVOLTA CONTRO IL NAPOLI - Quel 15 maggio resterà per qualche mese come l’unico vero approccio alla A. Perché Gasperini a Bergamo lo utilizza in due frangenti, contro Lazio e Cagliari, ma per un totale di 38 minuti. Il vero snodo porta la data del 2 ottobre quando in città arriva il Napoli e Gasperini lo manda in campo dal primo minuto. È il momento in cui l’allenatore «sbatte» in prima pagina la meglio gioventù atalantina ricavandone soddisfazioni, complimenti e punti. Le prestazioni continue e positive servono da acceleratore per la crescita professionale e mediatica di Gagliardini. I principali club si ricordano di questo Roberto, cresciuto così velocemente di fisico che ha impiegato qualche tempo per prenderci confidenza. La lettura tattica è sempre stata un suo forte, ora ha anche tempi e convinzione.

    INTER E NAZIONALE - Tre mesi dopo l’Inter lo porta a Milano in un affare da 28 milioni complessivi. Pioli non ha grossi dubbi e i tabellini lo dimostrano. Dalla sera del 14 gennaio, esordio al Meazza contro il Chievo, fino alla trasferta di Torino prima della sosta infila dieci gare consecutive di campionato senza nemmeno perdere un minuto. Ventura prende nota e se lo porta direttamente in Nazionale. Il 28 marzo, in amichevole contro l’Olanda, esordisce in azzurro al posto di Daniele De Rossi. Proprio lui che considera Roberto il successore di sé stesso.

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