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    Inter, la priorità resta l'incontro con Conte: le tre domande a cui Zhang deve rispondere

    Inter, la priorità resta l'incontro con Conte: le tre domande a cui Zhang deve rispondere

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    Altra giornata di attesa, altra giornata di nulla di fatto per il futuro dell'Inter e, soprattutto, della panchina nerazzurra. L'incontro tanto atteso fra Steven Zhang e Antonio Conte non c'è ancora stato. È vero, sono state tre lunghe settimane di festa per l'Inter che ha conquistato il 19esimo scudetto, ma ora, con l'ultimo atto della festa nerazzurra andata agli archivi e la coppa alzata al cielo da Capitan Handanovic, la priorità torna ad essere solo ed esclusivamente l'incontro per il futuro di Conte. L'allenatore salentino non vuole ridimensionare e chiederà a Zhang di rispondere chiaramente a tre domande fondamentali per il presente e per il futuro.

    LE TRE DOMANDE - La prima, la più importante è legata al futuro del club: cosa ha intenzione di fare Suning? Resterà con impegno o lui e i dirigenti dovranno rincorrere la famiglia Zhang di mese in mese fra Italia e Cina? La seconda è legata all'immediato mercato: quanti e quali giocatori potranno andare via? Conte ha infatti dei titolarissimi a cui non vuole rinunciare e che non ritiene sacrificabili neanche davanti a offerte folli. La terza e ultima è legata alla competitività di una rosa che, anche sacrificando qualcosa, per Conte va ancora migliorata. Ci sarà la possibilità di operare anche in entrata? Se si come? Perché l'obiettivo di questo gruppo che si è tolto la soddisfazione di alzare lo scudetto è ora quello di vendicare l'eliminazione cocente dalla Champions dell'anno passato e, se possibile, competere per avere quell'1% di possibilità di vincerla. 

    CONTE RIMARREBBE, MA... - Dalle risposte che Zhang darà a Conte passerà molto del futuro dell'Inter. Perché esiste un'Inter con Conte in sella e schierato a difesa del progetto e non esiste, almeno per ora, un'Inter che possa privarsene a cuor leggero. I 13 milioni di euro per l'ultimo anno di contratto, restano infine, soltanto il nodo attorno a cui anche l'allenatore dovrà ragionare se le risposte della proprietà non saranno soddisfacenti. Avrà la forza di lasciarli sul tavolo e mettere le sue idee davanti a tutto? 

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