Inter: la mossa Caicedo non dà frutti e l'attacco è senza alternative
0 MINUTI - Nel corso del mercato invernale e con l'infortunio serio occorso a Joaquin Correa, per l'Inter e i suoi dirigenti era diventato palese e importante provare a regalare a Simone Inzaghi una prima punta di scorta, con caratteristiche fisiche differenti dagli altri 4 attaccanti e in vista di un tour de force di impegni ad altissimo impatto fisico ed energetico. La scelta è ricaduta sull'usato sicuro, il bomber ex-Lazio che Inzaghi conosce alla perfezione e che è arrivato con un impatto economico low cost per il bilancio. Subito però qualcosa non è andato perché dalle voci su un possibile esordio, anche dal 1' nel derby contro il Milan al rientro dalla sosta (con i nazionali sudamericani di ritorno soltanto due giorni prima della gara), si è passati prima allo stop muscolare e poi alle 3 panchine consecutive con 0 minuti all'attivo contro Napoli, Liverpool e ora Sassuolo.
ATTACCO SENZA ALTERNATIVE - Neanche nel momento del maggior bisogno, con gare da ribaltare e a cui serviva una scossa come quelle contro Liverpool e Sassuolo, Inzaghi si è fidato nel mandarlo in campo. Neanche nelle concitate battute finali. E se Caicedo non è in grado di garantire impatto fisico e profondità neanche per 10 minuti, come può rappresentare per Inzaghi un'alternativa concreta per un attacco che si sta ritrovando sia con un Lautaro spuntato e in difficoltà in zona gol, sia con un Dzeko in riserva di benzina, sia con un Sanchez, come sempre, altalenante? Correa non è così lontano dal recupero dal suo infortunio e con un ritorno fra i convocabili dell'argentino, Caicedo rischierebbe di ritrovarsi pronto, nel momento meno utile della stagione. Affare sbagliato? Il tempo stringe per dimostrare il contraio.