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    Inter, la formula Spalletti: così il tecnico ha superato le avversità

    Inter, la formula Spalletti: così il tecnico ha superato le avversità

    • Pasquale Guarro
    Ha insistito a testa bassa, ostinatamente e con la convinzione di chi crede che le sue idee siano quelle giuste per l'Inter. L’inizio stentato gli ha scatenato contro le critiche più severe: «Cambia, finché sei in tempo», gli dicevano. Spalletti non lo ha fatto, anzi, ha ulteriormente calcato la mano: «Un sistema diverso dal 4-2-3-1? No, si prosegue con questo schema. Avevamo bisogno di conoscerci e adesso è il momento di andare avanti seguendo le certezze acquisite». Nessuna porticina aperta ad eventuali rivoluzioni tattiche, neanche di fronte a chi non si spiega come sia possibile non affidarsi alla coppia Icardi-Lautaro, in continua alternanza tra loro.

    UNA CONSAPEVOLEZZA - «In questo momento l’Inter non può permettersi di giocare con due calciatori sopra-palla, c’è bisogno di chi rientra a centrocampo», ha spiegato il tecnico toscano dopo la vittoria ottenuta contro il Cagliari. Affermazione che un po’ ha sorpreso chi invece si attendeva un’Inter maggiormente votata all’attacco. Spalletti ha continuato a preferire l’equilibrio, probabilmente consapevole del fatto che presto le cose sarebbero cambiate in meglio. Perché la chiave di tutto è Radja Nainggolan, calciatore che Spalletti ha voluto più di ogni altro e che nelle prime sfide da titolare ha subito il ritardo di condizione; lo stop forzato per lo stiramento alla coscia ne ha compromesso la preparazione estiva e di conseguenza anche il rendimento al rientro, creando grave disagio a una squadra che era stata costruita attorno alle sue invenzioni.

    SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA - Problemi in via di superamento, dato che contro il PSV il “Ninja” è tornato ad esprimersi su altissimi livelli, risolvendo a Spalletti qualche grattacapo, sia tecnico che di leadership. E chissà che la tanta ostinazione (nel non lasciare la strada vecchia per la nuova) non sia dipesa proprio dall’infinita fiducia che il tecnico toscano nutre verso il centrocampista belga, che reputa un po’ una sua creazione. Per Spalletti era evidentemente solo questione di tempo e pazienza, gli altri sistemi di gioco possono attendere e nel frattempo Lautaro dovrà accontentarsi di farsi trovare pronto come ha saputo fare contro il Cagliari. Del resto si sa, “squadra che vince non si cambia”, recita un vecchio detto pallonaro, significativo e attendibile per il tecnico nerazzurro.

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