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Inter: Mancini, dai la fascia a Miranda
CHE NUMERI - La banda nerazzurra non domina, ma raccoglie il massimo risultato col minimo sforzo, merito soprattutto di una fase difensiva (e di un portiere) che concede il minimo indispensabile. I dodici gol fatti in altrettante partite inoculano qualche pensiero negativo, immediatamente spazzato via dai dati che invece fornisce la retroguardia: i gol subiti in dodici partite sono appena sette e quattro sono arrivati in un’unica gara (contro la Fiorentina). Un ruolino di marcia impressionante per un reparto che l’anno scorso rappresentava l’anello debole della squadra.
GRADI DA CAPITANO - Murillo e Miranda hanno dipinto la cattiveria sul volto di una retroguardia che nel corso della passata stagione è spesso stata permissiva e poco “maleducata. Un tandem perfettamente assortito, col colombiano reattivo ed impulsivo e il brasiliano che si erge a saggio maestro, sempre riflessivo ed ordinato. Proprio l'ex Atletico Madrid merita una menzione speciale: la sua presenza è fondamentale, difesa a tre o a quattro che sia, per lui non fa assolutamente differenza. Brillante e puntuale in anticipo, ordinato in copertura, perfetto compagno di reparto per un giovane come Murillo, che dal brasiliano - per sua stessa ammissione - sta veramente imparando tantissimo. Miranda è il "tranquillante" dell'intera squadra, l'uomo che argina i pericoli e toglie ansia ad una squadra che va spesso in affanno. Caratteristiche che fanno del brasiliano un leader assolutano, cucendogli sul petto i gradi di "vero" capitano della squadra nerazzura.