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    Inter, la difesa diventa bunker in Champions: la più logica delle spiegazioni

    Inter, la difesa diventa bunker in Champions: la più logica delle spiegazioni

    • Pasquale Guarro
    Non basterebbe un intero trattato di psicologia per comprendere il perché e il per come si possano registrare numeri tanto diversi tra Campionato e Champions. L’Inter di Simone Inzaghi è così, costantemente bella, visto che la coralità del gioco è una caratteristica che questa squadra ha fatto propria, ma anche un tantino incomprensibile se mettiamo a confronto certi numeri: 14 gol subiti in 13 gare giocare in Serie A, più di uno in media per partita;   statistica che viene invece disintegrata in Champions, dove i nerazzurri hanno subito 0 gol in 5 partite giocare, risultandoo l’unico club nella massima competizione europea per club a non aver subito ancora neanche una sola rete dalle avversarie. E allora potremmo stare qui a raccontarcela per ore, nel tentativo di trovare la più logica delle spiegazioni e invece forse una ragione vera non c’è, se non quella che vorrebbe, da parte dell’Inter, una maggiore predisposizione al sacrificio in Europa, dove a differenza del campionato, i nerazzurri non si sentono per niente i più forti. A ragion veduta. E se rispetti di più l’avversario, stai anche più attento. 

    LE SCELTE IN DIFESA - Cambiano gli addendi, cambia l’ordine, insomma, cambia tutto, ma non i risultato. Sì, perché da quando è partita la nuova Champions, l’Inter ha spesso modificato il reparto arretrato. Basti pensare che alla prima partita contro il City erano partiti titolari Bisseck, Acerbi e Bastoni, mentre alla seconda c’erano Pavard, de Vrij e Bastoni, quindi con due terzi del reparto cambiati. Poi siamo giunti al Pavard- de Vrij - Biccesk, contro lo Young Boys, terzetto confermato anche per per la sfida successiva contro l’Arsenal, mentre alla quinta del girone si è tornati a Pavard, de Vrij e Bastoni, tridente difensivo che avevamo già visto in occasione di Young Boys Inter. Ogni volta scelte diverse, dettate dal momento, dagli impegni e dagli infortuni, ma finora non si è minimamente accusata la differenza e questo, concedeteci di dirlo, è quasi un miracolo per la caratura delle squadre che si possono affrontare in Champions, basti pensare che il Milan ne ha presi due dallo Slovan Bratislava. Insomma, vietato distrarsi. 

    LA CLASSIFICA DELLA CHAMPIONS - Una classifica simile non era minimamente immaginabile nel giorno dei sorteggi
    , essere a 13 punti in 5 partite di Champions è qualcosa che va ben al di là di quelle che erano le più rosee aspettative. Così come nessuno poteva aspettarsi i tanti scivoloni delle big. L’Inter è testa brava a farsi trovare pronta, così come è stato bravo in questi anni Simone Inzaghi, nel restituire ai nerazzurri uno status che avevano un po’ smarrito in campo internazionale. Altri 3 o 4 punti e l’Inter potrebbe blindare la qualificazione tra le prime 8, evitando così anche di giocare qualche partita in più nel periodo più impegnativo della stagione, dal punto di vista del calendario. 

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