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L'origine della rivoluzione Pioli: l'Inter non è più Icardi-dipendente
UNA VAGA SPERANZA - La rivoluzione Pioli ha avuto inizio dalle fondamenta. É partita dalla testa e si è trasferita al campo, dove ha dovuto metter mano sugli ormai atavici problemi. A partire dall’inconscia dipendenza da Mauro Icardi: perché se non segnava lui, le cose iniziavano seriamente a complicarsi. C’erano tempi, neanche troppo lontani, in cui i gol dei centrocampisti apparivano come una vaga e remota speranza da ammirare all’orizzonte. Perisic, Candreva, Banega, Joao Mario: tutti troppo distanti dalla porta.
LA SALVEZZA DELL'INTER E D ICARDI - Ma qualcosa è cambiato anche sotto questo punto di vista: Banega, seppur poco impiegato, ha trovato la via del gol, Joao Mario è giunto al quinto assist nelle ultime 5 partite (7 in stagione), Candreva è arrivato a 5 gol e 5 assist e in ultimo, Ivan Perisic, si candida con pieno diritto, a diventare l’uomo risolutore degli ultimi minuti. Detto in parole povere, l’Inter non dipende più da Icardi e il primo a trarne beneficio è proprio il bomber argentino, sollevato da un limbo pericoloso, e adesso sempre più a disposizione dei propri compagni. La rivoluzione Pioli ha saputo toccare il cuore del problema, quel centrocampo sempre meno raccordo tra le diverse zone del campo. Un reparto in cui adesso agisce anche Roberto Gagliardini. A proposito, a quando il suo primo gol in nerazzurro?