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  • Inter-Juve, Moratti attacca: 'Ritorno al passato, noi vittime di situazioni strane'

    Inter-Juve, Moratti attacca: 'Ritorno al passato, noi vittime di situazioni strane'

    • Pasquale Guarro
    Le ombre del passato su Inter-Juventus, questo quanto sostiene Massimo Moratti. In occasione dell'incontro all'Irccs Istituto nazionale dei tumori di Milano, l'ex presidente nerazzurro ha parlato così dell'ultimo derby d'Italia (le sue dichiarazioni, raccolte dal nostro inviato Pasquale Guarro): "Per tanti interisti è stato un ritorno al passato, di colpo ti sei risentito coinvolto in pieno nella storia di una volta nel fatto di essere vittima di situazioni strane. Partite come quella di sabato to fanno essere ancora più interista: è stato eroico mantenere la partita in quel modo fino all’85’ e quindi forse si poteva riuscire a farlo per altri 5".

    VAR - "Credo sia molto importante, perché toglie ogni dubbio: giustissimo introdurlo, si è visto nelle sfide di Champions che una gara senza VAR ti toglie qualcosa . Con tutto questo, dietro il VAR c'è una persona e quindi anche quella può non vedere nella stessa maniera di qualcun altro".

    LA NON ESPULSIONE DI PJANIC - "Io l'ho vissuta, molto sinceramente, con molta ansia: il fallo di Pjanic faceva parte di quella guerra che c'era in campo, mi sembrava che ogni momento fosse quello buono perché accadesse qualcosa di nuovo. Poi c'è stato un altro fallo su Cancelo: ci sono molte cose che non quadrano".

    DALBERT, CANCELO E RAFINHA - "Molte volte, vedere un giocatore in un altro ambiente ti fa pensare che abbia un grande futuro. Non c'era solo l'Inter su Dalbert, credo sia stato una scelta che forse ha un futuro, al momento non è stato così ben valutato dall'attuale allenatore. La dirigenza ha portato a casa Rafinha e Cancelo, poco importa siano in prestito: qualche cosa mi sembra sia stato fatto, sono giocatori molto buoni e ci siamo anche impegnati per l'acquisto. È che il girone d'andata è andato così bene che si pensava potesse proseguire così, invece per il terzo anno capita il contrario: chissà perché. Io avrei preso un attaccante in più, ma non si può far tutto nella vita".

    RETROSCENA - "Le cessioni a volte le fai perché devi farle. L’acquisto che avrei voluto è Cantona, come sanno tutti, e avremmo vinto subito. Un mio errore all’inizio è stato badare poco alla difesa, ho preso molte promesse ma serviva gente esperta: quando è arrivato Samuel siamo andati a posto".

    EMOZIONI - "Le più grandi gioie? Prendendo anche mio padre, dico la Coppa dei Campioni a Vienna oltre che quella vinta a Madrid".

    DELUSIONE - "La più profonda? Sicuramente quella contro la Lazio il 5 maggio 2002".

    PROTESTA - "Schierare la Primavera per protesta? Non ci ho mai pensato perché non è mai capitata l’occasione, quando accadde a mio padre successe che non ci diedero partita vinta a tavolino nonostante l’invasione di campo in Juventus-Inter dopo che a loro a Bergamo avevano dato vittoria per lo stesso motivo...".

    IULIANO-RONALDO - "Non prenderei quello che è successo nel '98 come termine di paragone rispetto a sabato scorso, posso però dire che ho visto di nuovo le immagino di allora e non capisco come Ceccarini abbia potuto dire che era fallo di Ronaldo".

    ESONERO SIMONI - "Dei motivi c’erano: la differenza tra presidente e tifoso è che a volte bisogna prendere delle decisioni. Ho sbagliato ovviamente per come è andata poi la stagione e perché Simoni era onesto e bravo, avevo la convinzione che con un altro tecnico Ronaldo avrebbe fatto il doppio dei gol. E poi c’era un clima per cui non si sarebbe potuto toccare l’allenatore e a me non piaceva. Incombeva Lippi? No, assolutamente. In realtà allora mi piaceva Capello...".

    MOURINHO - "Rapporto molto buono sempre, di tutti i tecnici è quello che ha chiesto meno, mai chiamato per chiedere un giocatore, cosa che era prassi per altri. Un gran senso del dovere e del suo ruolo. Se ha chiesto Quaresma? Fu quello che lo ha messo in condizione di non chiedere. La fuga al Real Madrid? Fece una cosa sbagliatissima: prendere la macchina del Real e andare fu una stupidaggine, però con una cosa come il Triplete non posso che perdonarlo. E poi il giorno dopo era a casa mia".

    ESONERO LIPPI - "Eravamo andati fuori al preliminare di Champions League e avevamo perso a Reggio Calabria, mancava la presa. Non credo di aver fatto una cosa ingiusta".

    MANCINI GIOCATORE - "Il tentativo? Ci tentammo come per Cantona, ma per la Sampdoria era un pezzo della famiglia da giocatore. Oggi mi piace molto Gabriel Jesus".

    A margine dell'evento, Moratti si è intrattenuto con i cronisti presenti rilasciando nuove dichiarazioni su Inter-Juventus e non solo.

    SPALLETTI - "Ritengo sia bravissimo, al di là di una critica piccola per domenica fatta però da un tifoso, ma non esperto. Cambiare non penso sia la cosa più giusta. Il cambio di Icardi? Naturalmente ci sono state le vicende che possono capitare in queste gare, quello che mi spiace è che alla fine comunque stavamo vincendo, forse mantenendo lo stesso spirito e gli stessi giocatori fino a fine gara l'avremmo vinta. L'allenatore avrà avuto tutte le ragioni per poterlo fare, e io non sono l'allenatore. Ma forse all'occhio di un tifoso quel cambio lì ha tolto un po' di valore e di carattere alla squadra".

    ANCORA ORSATO - "Non avrei aspettato tre giorni per reagire, sarei stato più istintivo. Ma avrei detto le stesse cose".

    LAZIO E ROMA - "Hanno avuto la continuità, e questo è stato un merito grosso delle due squadre. Pur avendo Coppe da giocare, ma quelle forse aiutano più che disturbare".




    Inter-Juve, Moratti attacca: 'Ritorno al passato, noi vittime di situazioni strane'
     
     

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