Inter-Juve, il botta e risposta di CM
Inter-Juve è sempre così: carica d’attesa, frizzante nell’aria. Partita che da sempre vale e significa più di tre punti, anzi, spesso quelli non vengono neanche presi in considerazione. Perché chi si aggiudica il derby d'Italia non vince la battaglia, bensì la guerra. È vero, la visione moderna e meno romantica del calcio (badate bene, moderna e meno romantica non significa sbagliata) impone opposti schemi di riflessione: sono e rimangono tre punti. Sì, ma vuoi mettere lo slancio emotivo che può generarsi da un simile trionfo? E la depressione figlia di una brutta figura? Inter-Juve è un vagone carico di storia, una sfida da vincere a prescindere dalle frasi retoriche degli allenatori. Quelle servono per scaricare tensioni e responsabilità, che in questi casi invece è giusto attribuirgli: d’altronde è il loro mestiere. Questo il botta e risposta tra Pasquale Guarro e Nicola Balice, rispettivamente inviati per calciomercato.com di Inter e Juve.
CHE PARTITA SARA’
Guarro - Due squadre rinnovate negli uomini e nelle idee: totalmente rivoluzionata quella nerazzurra per il restyling ordinato da Roberto Mancini, più affiatata quella bianconera, che ha conservato diversi elementi della scorsa stagione, ma che ha perso leader determinanti. Uomini che l’hanno condotta a diversi trofei. Domenica sera si ritroveranno di fronte due compagini che stanno viaggiando su traiettorie completamente opposte: in netta ripresa i piemontesi, che dopo un avvio disastroso stanno lentamente ritrovandosi. In calo i milanesi, che dopo aver raccolto il bottino pieno nelle prime cinque giornate di campionato, hanno perso importanti punti per strada, sbattendo la testa contro il violentissimo muro viola (1-4 per la Fiorentina al Meazza) e impattando per 1-1 in trasferta contro la Sampdoria. Risultati che non hanno generato una crisi, ma che hanno riportato sulla terra un gruppo che forse stava iniziando a guardare oltre l’orizzonte.
Balice – Una gara non decisiva ma che può segnare una svolta per tutta la stagione. Sarà la prima per la Juve con un organico quasi al completo, la falsa partenza costringerà la truppa di Max Allegri a non perdere altro terreno ed è anzi chiamata ad accorciarlo. L'Inter a sua volta dovrà dimostrare di essere quella cinica dell'avvio e non quella che ha compiuto due passi indietro tra Fiorentina e Samp. C'è un terzo incomodo quindi: la paura. Chi ne avrà meno, vincerà.
LO STATO DI FORMA
Guarro - Ad Appiano Gentile i muscoli non sembrano tirati a lucido: soprattutto quelli di Stevan Jovetic e Felipe Melo, che lavorano in gruppo, ma che destano qualche preoccupazione di troppo a Roberto Mancini. Il montenegrino ha recuperato dall’elongazione al bicipite femorale della coscia sinistra, ma appare ancora imballato, privo di spunto. Quasi appesantito. Da tenere sotto controllo anche le condizioni dell’ex Galatasaray, che in settimana ha avuto bisogno di sessioni personalizzate d’allenamento. Due leader di cui il tecnico jesino non si priverà facilmente, ma che in campo potrebbero patire una condizione non ottimale. Nessun rilevante problema per gli altri uomini a disposizione di Mancini, che si ritroverà a dover fronteggiare problemi d’abbondanza.
Balice – Juve a pieno regime o quasi, ma con le scorie delle Nazionali da smaltire. Ma è una partita troppo importante, le motivazioni daranno quel qualcosa in più che che manca dalla condizione atletica negli uomini chiave: da Morata a Pogba, da Marchisio a Khedira. Fuori causa tutti i terzini destri, per una fascia che vedrà in ogni caso Cuadrado e il miglior Barzagli dell'ultimo anno a tappare in maniera diversa quella falla.
UNO CONTRO L’ALTRO
Guarro - Inter-Juventus sarà anche Mancini contro Allegri, due veterani del calcio italiano, ma entrambi con l’onere di dimostrare. Perché nel calcio la memoria è breve, e il palmares conta fino a un certo punto. Due storie completamente diverse: il primo accolto come salvatore della patria dopo la grigia gestione Mazzarri, il secondo arrivato a Torino tra lo scetticismo più totale. Allegri ha convinto il popolo bianconero vincendo uno scudetto e guadagnando la finale di Champions, ma l’avvio incerto di questa stagione ha riproposto parecchie nubi. "Sta vivendo di rendita sul lavoro di Conte o c’è anche molto del suo merito?" questo l’interrogativo che spopola all’ombra della Mole Antonelliana, e il campionato in corso sarà la giusta occasione per spazzare via le maldicenze o per confermarle. Discorso simile anche per Mancini, che ha attribuito parecchie scusanti all’ottavo posto ottenuto lo scorso anno, ma che è stato privato d’ogni giustificazione per la stagione in corso, dopo che Thohir ha assecondato ogni suo desiderio di mercato. Allegri e Mancini sapranno prendersi l’entusiasmo della piazza? Di sicuro vincere Inter-Juventus aiuterebbe abbastanza.
Balice – Due tecnici diversi, sotto ogni punto di vista. In termini di immagine, di comunicazione, di visione del calcio e dei sistemi da adottare. Ma entrambi capaci di badare al sodo quando necessario. Ecco perché c'è da aspettarsi un duello di spada più che di fioretto, Inter e Juve punteranno alla conquista dei tre punti: per meritarsi gli applausi ci sarà tempo. Per quelli si può guardare anche al passato come credito conquistato sul campo.
L’UOMO CHIAVE
Guarro - Partita per gambe vigorose e poco disposte a tremare. Perché capita anche che in gare come quella di domenica sera qualcuno possa farsi fregare dall’emozione e combinare la più classica delle frittate. Un match per duri e a guardare le rose di Inter e Juventus possiamo affermare che tale prototipo di calciatore non manca a nessuna delle due squadre. Sulla sponda nerazzurra c’è Mauro Icardi, fresco capitano e lieto mattatore della Juventus. Quando l’argentino vede bianconero fa ricorso a riserve bonus di personalità, pescando dal pozzo gol a raffica. La Juventus invece potrà contare sul ritrovato Sami Khedira, intramontabile guerriero di metà campo. Non è un caso se proprio col suo rientro i bianconeri hanno risolto gran parte dei loro problemi. Dunque Icardi e Khedira, questi i probabili uomini chiave di un match che richiede buona dose d’esperienza e coraggio.
Balice – Guardi all'Inter e vedi un Mauro Icardi sempre spietato contro la Juve. Guardi in casa Juve e vedi un Claudio Marchisio affamato di campo, tornato a disposizione proprio prima della partita che forse lo gasa di più come dimostra il curriculum. Con lui in campo Allegri ritrova il regista ideale per il suo calcio, la Juve un leader fondamentale.
LA SORPRESA
Guarro - Anche se poi va a finire spesso così: ti aspetti la risolva il volto noto da copertina, e invece tra lo sbigottimento generale spunta fuori il nome improbabile. Inter-Juventus promette spettacolo, ma la paura di perdere potrebbe trionfare sulla voglia di vincere, rendendo la gara scorbutica. Ecco perché potrebbero diventare fondamentali i calci piazzati, così Murillo da un lato e Chiellini dall’altra potrebbero rapire la scena ai colleghi maggiormente abituati al gol.
Balice – Se fosse l'equilibrio a regnare sovrano, ecco che dalla panchina potrebbe spuntare l'uomo giusto per risolverla. Non mancano in attacco le risorse a Mancini per cambiare volto alla sua Inter, specialmente se Jovetic dovesse essere gettato nella mischia a partita in corso. Stesso discorso per cui uno come Zaza potrebbe a sorpresa spezzare il ritmo, ma occhio all'ex Hernanes: a volte basta una punizione per cambiare volto alla propria stagione.
LA PROBABILE FORMAZIONE
Guarro - Con Medel, Miranda e Murillo a completa disposizione e col centrocampo a pieno regime, Roberto Mancini potrebbe avere qualche dubbio sull'undici iniziale. La sensazione è che proprio in mediana potrebbe esserci qualche esclusione eccellente, a meno che il tecnico non decida di fidarsi della difesa a tre, arretrando in retroguardia l'ex Cardiff e promuevendo nuovamente Guarin, Melo e Kondogbia come scudieri/assaltatori di centrocampo. In allenamento si lavora sul 3-5-2 e sul 4-4-1-1e solo domani verranno sciolti gli ultimi dubbi.
Balice – In Champions le cose si stanno mettendo bene, contro l'Inter ci sarà la miglior Juve possibile. Che in questo momento vede un sistema flessibile tra il 3-5-2 ed il 4-3-3 con Buffon in porta, Barzagli a fare da elastico sul centrodestra al fianco di Bonucci e Chiellini, Evra o Alex Sandro a sinistra, Pogba, Marchisio e Khedira in mediana con Cuadrado sulla destra a cambiare volto all'attacco presumibilmente composto da Morata e Dybala.
IL PUNTO DEBOLE
Guarro - L'Inter vista contro Fiorentina e Sampdoria ha lasciato intravedere lacune soprattutto a centrocampo, dove Kondogbia e Guarin - per motivi diversi - non garantiscono l'adeguata copertura del rettangolo di gioco: fuori posizione il primo, svogliato e molte volte fuori dal gioco il secondo. Spesso la squadra si allunga nel tentativo di salire in pressing e proprio lì in mezzo, senza l'opportuno ritmo, potrebbero arrivare i maggiori problemi per gli uomini di Roberto Mancini.
Balice – La Juve subisce troppi gol, soprattutto sulle palle inattive: se il rientro degli infortunati dovrebbe risolvere la situazione in fase di possesso, dietro si sono perse quelle certezze che sembravano inossidabili e vanno ritrovate. L'Inter rischia più da un punto di vista psicologico: se dovesse arrivare una sconfitta le cinque vittorie iniziali si trasformerebbero subito in un'illusione pesante da gestire per una squadra ancora fragile caratterialmente, se le partite si giocano anche di testa è lì che la Juve deve dimostrarsi superiore.
IL PUNTO FORTE
Guarro - L'Inter può invece dormire sonni tranquilli per la qualità che esprime in attacco. Jovetic dovrebbe rientrare, il montenegrino è la potente calamita del gioco nerazzurro, dal suo piede partono spesso le azioni più pericolose e dopo il forfait contro la Fiorentina e in Nazionale, l'ex City si appresta a tornare alla grande contro la Juventus. Con lui in campo anche Icardi appare meno solo,fattore che fa sorridere Roberto Mancini.
Balice – Prima stagionale per il centrocampo titolare, se dimostrano di stare bene da una mediana che vede Khedira, Marchisio e Pogba dovranno essere costruiti i successi di questa stagione della Juve. L'Inter ha un attacco tra i più completi d'Italia e forse non solo.