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    Inter-Juve e quel 'Siete delle m...' di Allegri che non è piaciuto in società: c'è stata la chiamata fra Calvo e Marotta

    Inter-Juve e quel 'Siete delle m...' di Allegri che non è piaciuto in società: c'è stata la chiamata fra Calvo e Marotta

    Lo sfogo negli spogliatoi, l'attacco nella pancia di San Siro, uno scontro verbale che lo ha visto come unico protagonista senza apparenti motivi. L'allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, questa volta l'ha fatta fuori dal vaso, e gli insulti rivolti all'Inter e ai suoi dirigenti Beppe Marotta e Dario Baccin dopo aver perso la semifinale di ritorno di Coppa Italia ed essere stato quindi eliminato dal torneo, sono andati ben oltre la tensione post-gara. Una rabbia non insolita per un allenatore che, tuttavia, raramente ha perso l'aplomb e rivolto i propri sfoghi ai rapporti a livello societario.

    LE FRASI DI ALLEGRI - Ripercorriamo però cosa è successo perchè sono principalmente due le frasi calde che sono state spifferate all'esterno di un ambiente sempre meno sacro come quello degli spogliato. “Siete delle m…, ma tanto arrivate sesti” è stato lo sfogo più duro di Allegri nei confronti dei dirigenti dell'Inter a cui ha fatto seguito un “Come si fa a perdere con questi morti. Dobbiamo arrivare davanti a loro in campionato, non dobbiamo mandarli in Champions” rivolto ai suoi giocatori.

    CALVO HA CHIAMATO MAROTTA - Uno sfogo che è segno di una tensione latente all'interno dello spogliatoio bianconero e frutto di una crisi di gioco e di risultati che però non può trascendere oltre il campo. E la dirigenza bianconera l'ha fatto immediatamente notare al tecnico anche perché Inter e Juventus, sopratutto in Lega Calcio combattono battaglie molto simili fianco a fianco, e non possono permettere che un allenatore promosso a manager e che si definisce aziendalista, rovini questi rapporti. Per questo motivo, secondo la Gazzetta dello Sport, poco dopo la gara è arrivata la chiamata distensiva di Francesco Calvo, CFO o meglio direttore tecnico della squadra, a Beppe Marotta per provare a riportare il caso nei giusti binari.

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