Inter, Jovetic è un paradosso
Una situazione che sta assumendo i contorni del paradosso in casa Inter ("Non capisco come mai non giochi", le parole del ct montenegrino Tumbakovic), ma soprattutto un argomento che ha alimentato il dibattito dopo la sconfitta contro la Roma. Stevan Jovetic è passato in pochi mesi dalla condizione di emarginato, di giocatore escluso dal progetto (fuori dalla lista Europa League) tanto dall'essere stato ad un passo dal ritorno alla Fiorentina, a nuova risorsa a sorpresa. Escluso da tempo dal progetto tecnico di Mancini e fondamentalmente anche da quello societario, nonostante l'obbligo di riscatto da 14,5 milioni di euro al Manchester City sia già stato esercitato (non è chiaro se dopo l'amichevole estiva col Real Salt Lake o dopo il debutto in campionato col Pescara).
LE SCELTE DI DE BOER - Sin dal giorno del suo arrivo a Milano, Frank de Boer si è caratterizzato per considerare alla pari tutti i componenti della rosa e anche Jovetic è finito per entrare nelle rotazioni dell'allenatore olandese. Il suo ingresso in campo nel finale della partita con la Roma non solo non ha prodotto gli effetti desiderati, ma è risultato persino nocivo per l'Inter, visto l'atteggiamento poco aggressivo mostrato nei 20 minuti avuti a disposizione e l'inutile fallo su Bruno Peres da cui è nato il calcio di punizione che ha portato al gol decisivo di Manolas.
QUALE FUTURO? - Una mossa che ha riaperto il dibattito sulla capacità di leggere le partite di de Boer e che rischia di condizionare ulteriormente il futuro interista di Jovetic, indicato da tempo come uno degli esuberi di lusso di gennaio. Il campionato cinese, magari il Jiangsu Suning detenuto dai nuovi proprietari del club nerazzurro, è una delle soluzioni papabili, senza scartare la volontà del calciatore di restare in un campionato maggiormente competitivo, considerati i suoi soli 26 anni. L'affare con la Fiorentina saltò nelle ultime ore dello scorso mercato per la mancata intesa sulla spartizione dell'ingaggio da 3,5 milioni netti a stagione, ma il discorso può tornare d'attualità a gennaio. E poi c'è la suggestione Valencia del suo mentore Cesare Prandelli, alla ricerca di un attaccante alla riapertura del mercato per ovviare all'emorragia offensiva di inizio stagione del club spagnolo. Scaricato dall'Inter, ripescato tra i dubbi da de Boer: questo è lo strano destino di Stevan Jovetic.
LE SCELTE DI DE BOER - Sin dal giorno del suo arrivo a Milano, Frank de Boer si è caratterizzato per considerare alla pari tutti i componenti della rosa e anche Jovetic è finito per entrare nelle rotazioni dell'allenatore olandese. Il suo ingresso in campo nel finale della partita con la Roma non solo non ha prodotto gli effetti desiderati, ma è risultato persino nocivo per l'Inter, visto l'atteggiamento poco aggressivo mostrato nei 20 minuti avuti a disposizione e l'inutile fallo su Bruno Peres da cui è nato il calcio di punizione che ha portato al gol decisivo di Manolas.
QUALE FUTURO? - Una mossa che ha riaperto il dibattito sulla capacità di leggere le partite di de Boer e che rischia di condizionare ulteriormente il futuro interista di Jovetic, indicato da tempo come uno degli esuberi di lusso di gennaio. Il campionato cinese, magari il Jiangsu Suning detenuto dai nuovi proprietari del club nerazzurro, è una delle soluzioni papabili, senza scartare la volontà del calciatore di restare in un campionato maggiormente competitivo, considerati i suoi soli 26 anni. L'affare con la Fiorentina saltò nelle ultime ore dello scorso mercato per la mancata intesa sulla spartizione dell'ingaggio da 3,5 milioni netti a stagione, ma il discorso può tornare d'attualità a gennaio. E poi c'è la suggestione Valencia del suo mentore Cesare Prandelli, alla ricerca di un attaccante alla riapertura del mercato per ovviare all'emorragia offensiva di inizio stagione del club spagnolo. Scaricato dall'Inter, ripescato tra i dubbi da de Boer: questo è lo strano destino di Stevan Jovetic.