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    Inter, Joao Mario può arrivare: ecco come 'aggirare' il Fair play finanziario

    Inter, Joao Mario può arrivare: ecco come 'aggirare' il Fair play finanziario

    • Pasquale Guarro
    La lente d’ingrandimento dell’Uefa è costantemente orientata sul bilancio dell’Inter: niente scappa, niente viene lasciato al caso. Le regole sono chiare e soprattutto rigide: gli accordi precedentemente siglati non possono essere modificati, neanche a fronte di un cambio di proprietà. Questo è quanto appreso da Calciomercato.com, che però è andato a fondo sulla questione per cercare di comprendere come sia finanziariamente possibile l’operazione che porterebbe al portoghese Joao Mario, valutato circa 40 milioni di euro dallo Sporting Lisbona. 

    Come potrebbe, l’Inter, permettersi un’operazione così esosa? La risposta è semplice: grazie ad una triangolazione con il Jiangsu, altro club controllato dal gruppo Suning, che potrebbe pagare il cartellino del calciatore, per poi girarlo in prestito. Qualcuno si è affrettato a spiegare che una simile trattativa non sarebbe ben vista dagli organi di Nyon, ma in realtà, secondo quanto abbiamo appreso, le cose non stanno affatto così, anzi. La verità è che mai l’Uefa ha dovuto analizzare un caso analogo prima d’ora e che quindi non esiste - ancora - una norma ben precisa in merito. L’importante, ci fanno sapere, è che la società ricevente, in questo caso l’Inter, si prenda carico dell’ingaggio del calciatore e soprattutto, che non si tratti di un prestito secco, ma quanto meno di un prestito oneroso o con obbligo di riscatto. 

    Chiaro che all’anno successivo si presenterà la spesa, ma nel frattempo i costi saranno stati spalmati e, soprattutto, la società di corso Vittorio Emanuele è convinta che per quella data, grazie al grande contributo del mercato cinese, il fatturato del club possa sensibilmente migliorare, garantendo all’Inter di non andare incontro alle sanzioni del Fair play finanziario. Ma questo degli sponsor è un discorso che merita un approfondimento a parte rispetto a quello del trasferimento in prestito dei calciatori alle società correlate, perché meglio inquadrato a livello legislativo: partiamo subito con il dire che, un conto è ricevere soldi per la sponsorizzazione diretta di Suning e altro conto è riceverli per conto di terzi per niente legati con il club nerazzurro. 

    Vi spieghiamo le differenze: se Suning decidesse di sponsorizzare l’Inter, potrebbe garantire alla società nerazzurra un introito massimo del 30% dei ricavi totali del club. Questo per evitare di raggirare le norme dell’Uefa, come capitato a Psg e City, sanzionate proprio per questo motivo. Per il bilancio, invece, anche se si sforasse quel 30%, verrebbe considerato come utile. Diverso il discorso se le sponsorizzazioni e quindi i ricavi, dovessero arrivare da parti non legate a Suning; a quel punto gli introiti possono essere illimitati e l’Uefa potrebbe aprire i rubinetti.

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