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  • Inter, Inzaghi sceglie Lautaro: il derby è più questione di testa che di gambe

    Inter, Inzaghi sceglie Lautaro: il derby è più questione di testa che di gambe

    • Pasquale Guarro
    Le ultime prestazioni di Lautaro Martinez hanno dimostrato che la forma fisica del calciatore argentino è ben lontana dai tempi migliori, ma il suo peso specifico per la squadra è talmente elevato che per Simone Inzaghi può addirittura passare in secondo piano un aspetto altrimenti fondamentale per qualsiasi atleta al mondo, quello che riguarda la freschezza atletica, per l'appunto. Monza e Manchester City fungono da spoiler, la titolarità contro i brianzoli e la panchina in Champions League raccontano chiaramente che il Toro prenderà parte al derby dal primo minuto, nonostante Taremi in Champions abbia dimostrato di star meglio rispetto all'argentino. Forse a oggi l'iraniano meriterebbe la titolarità, ma è anche questione di gerarchie e Lautaro è il capitano di un gruppo che ha sempre saputo trascinare. Ecco perché al di là di ogni cosa, domenica sera sarà lui a guidare l'attacco nerazzurro, nella speranza di sbloccarsi finalmente, visto che l'inizio della stagione finora gli ha regalato zero gioie. 

    Quattro partite giocate e zero gol segnati diventano un piccolo campanello d'allarme che rendono meno tranquille le notti di Lautaro. In una recente intervista, sua moglie Agustina aveva descritto bene quanto le sue prestazioni incidessero poi sul morale del centravanti. Lautaro è uno che si martella l'anima, un professionista che rincorre la perfezione, ma il calcio è fatto di momenti, di alti che bisogna godersi a pieno e di bassi che vanno gestiti con lucidità. L'argentino sembra invece ossessionato, appesantito da una responsabilità divenuta ancor più gravosa dopo aver ottenuto un salario da 10 milioni di euro netti all'anno, che fanno di lui il calciatore più pagato dell'intera rosa e l'unico elemento per il quale la società aveva previsto un'eccezione. Questo però non deve essere un chiodo fisso, Lautaro oggi deve esclusivamente pensare a ritrovare la migliore forma fisica, magari tirandosi un po' a lucido come ai tempi di Conte, quando appariva un po' più sgonfio. 

    Domenica c'è il derby, una partita in cui spesso il capitano nerazzurro ha saputo imprimere un timbro: la rete in Supercoppa e quello al volo anticipando Tomori sono due gemme incastonate nella storia dei suoi gol più belli e chissà che proprio contro il Diavolo Lautaro possa tornare a rivivere certe emozioni. Per Inzaghi non c'è dubbio, Lautaro non è un problema ma una soluzione, ma forse il motivo di questa sua lenta ripresa si cela anche dietro la scelta condivisa di non fargli svolgere la preparazione di inizio stagione. Inzaghi, il suo staff e Lautaro hanno deciso insieme che la strada migliore fosse quella di mettersi in forma giocando, in modo da poter scendere in campo già nella prima partite di campionato. Una scelta discutibile, che finora non ha pagato. Ma domenica c'è il derby e si sa, queste sono partite diverse, con energie e motivazioni extra che si rigenerano autonomamente. Lautaro ha deciso tanti derby e parte da questa consapevolezza, non una cosa da poco, né per lui né per i difensori avversari che dovranno prendersene cura. Quale giornata migliore per tornare a splendere se non in quella di un derby,  dove la pressione sale e la testa può essere più importante di uno scatto in più o in meno. 

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