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    Inter, Inzaghi non vuole altre sorprese: si sbilancia in conferenza con un chiaro obiettivo, svelare le promesse di Zhang

    Inter, Inzaghi non vuole altre sorprese: si sbilancia in conferenza con un chiaro obiettivo, svelare le promesse di Zhang

    • Pasquale Guarro
    Si sarà sentito disorientato, Zhang, al chiuso del suo ufficio, nell’ascoltare Simone Inzaghi in conferenza stampa. Il suo allenatore, elogiato in passato per quelle doti distensive. “Mi dà serenità”, aveva spiegato il presidente nerazzurrorimarcando tra le righe una certa differenza con il suo predecessore, che spesso aveva volontariamente messo sotto pressione l’intera proprietà, arrivando addirittura a minacciare le proprie dimissioni quando dalla Cina tardava ad arrivare l’ok definitivo per Lukaku. Con Inzaghi invece no, con lui è tutto un altro lavorare, ha sempre confidato il presidente: accomodante, mai polemico e con approccio sempre positivo. Tutto vero, ma guai a fraintendere. “Buono si, fesso no”.

    PATTI CHIARI - Era giunto il momento di farsi sentire, di chiedere rispetto, per il suo lavoro e per i tifosi che hanno sottoscritto gli abbonamenti. Se finora, sotto richiesta della proprietà, la società non ha potuto ufficialmente dichiarare chiuso il mercato in uscita, ci ha pensato Inzaghi a prendersi la responsabilità di farlo. Perché a un giorno dall’inizio del campionato, un allenatore a cui si chiede lo scudetto ha il diritto di serrare i ranghi e affidarsi alle proprie certezze. “La cessione di Skriniar? Il mercato in uscita è chiuso, l’ho concordato con società e proprietà”. Sono le parole di chi non vuole ritrovarsi tra una settimana con un altro big venduto e un sostituto inadeguato. 

    CON STILE E FERMEZZA - Il messaggio è giunto forte e chiaro a destinazione, negli uffici della presidenza, dove al di là delle promesse e dei proclami, c’è sempre un timpano volto in favore delle proposte last minute. Chissà se oggi l’allenatore avrà suscitato in Zhang la stessa serenità di sempre. O se il presidente nerazzurro avrà dovuto ridestarsi con uno schiaffetto sul viso, scoprendo per la prima volta una nuova versione di Inzaghi, meno tollerante e più esigente. Skriniar non si tocca e neanche Dumfries, questa la sintesi brutale del messaggio di Inzaghi, che alla proprietà e alla società ha chiesto di non muovere pedine fondamentali negli ultimi giorni di mercato. Dall’altra parte nessuno ha saputo essere sufficientemente rassicurante e allora anche il paziente Inzaghi, con uno stile da gran signore, questa volta ha preferito mettere i puntini sulle i.

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