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Inter, Inzaghi: ‘Non siamo più una sorpresa. Io il Simeone dell’Inter? In Italia è difficile’
Che compagno era Simeone?
“Domani sarà un piacere ritrovarlo da avversario, è stato un grandissimo compagno di squadra a Roma con la Lazio e siamo sempre rimasti in contatto senza mai perderci. Si capiva sarebbe diventato un grandissimo allenatore. Da 13 anni allena nella stessa società e ha vinto molti trofei. Vedere giocare l’Atletico è un piacere”.
C’è un riconoscimento unanime del suo lavoro, qual è lo step ulteriore?
“Sappiamo cosa abbiamo fatto l’anno scorso, abbiamo vissuto notti magiche con società e tifosi. Vorremmo rifarlo ma ci sono grandissime squadre con le nostre stesse aspirazioni e già domani affronteremo un avversario di grandissimo valore. Nelle ultime 4 partite l’Atletico ha cambiato oltre 20 calciatori e si sono espressi sempre allo stesso modo. Sarà un turno complicato che ci giocheremo alla grande, con i primi 90’ in casa nostra. Sarà bellissimo”.
L’Atletico sta cambiando pelle, è diverso, ma in Champions recuperano le vecchie caratteristiche. Che versione ti aspetti?
“Prevedere non è semplice, anche perché nelle ultime partite hanno cambiato molto, compreso l’ultima di Liga. A Riyad erano stati diversi, così come contro il Siviglia. Rispetto al passato palleggiano molto di più, con calciatori di ottima qualità. Non saprei prevedere la partita di domani, sappiamo che hanno qualità e mentalità”.
In Inghilterra si fa meno turnover, stai cambiando idea anche tu?
“Venerdì avevamo 6 giorni da Roma, abbiamo potuto preparare nel migliore dei modi le partite e nel modo opportuno. Adesso cambierà perché giocheremo ogni 72 ore e sarà tutto più difficile. In campionato 20 giorni fa eravamo a -1, è facilissimo cambiare tutto e per questo dobbiamo continuare con concentrazione senza guardare troppo avanti. Giocando una volta a è tutto più semplice per gli infortuni e per i recuperi”.
La sfida dell’Atletico si può paragonare a una partita del passato?
“Potrei pensare alla partita dell’anno scorso degli ottavi contro il Porto. Una squadra molto determinata. Sappiamo che sarà un ottavo di grandissima difficoltà e i ragazzi lo sanno. Dovremo leggere i momenti della gara”.
Simeone ha. Detto che gli piace tutto dell’Inter, lei cosa può dire dell’Atletico?
“Simeone è stato un grandissimo compagno e un ottimo allenatore. Mi è capitato per tanto tempo alla Lazio e spero accada anche qui, ma noi siamo giudicati in base ai risultati. Non mi fermerei solo su carisma e mentalità, hanno anche principi e vogliono il dominio del gioco. Giocano un ottimo calcio”.
Ti piacerebbe diventare il Simeone dell’Inter?
“È difficile, l’ho capito negli alla Lazio e adesso all’Inter. In 20 giorni cambiano velocemente i giudizi. Bisogna lavorare sui propri valori e sulle certezze, io ho la fortuna di lavorare con ragazzi che hanno sempre il sorriso addosso. Adesso mancano gli ultimi tre mesi e saranno decisivi per le nostre sorti in Champions e campionato”.
Nella Lazio ‘99-‘00, in 12 siete diventati allenatori. Quanto ha influito Erikson?
“Per quanto mi riguarda ha influito tantissimo, anche per come si relazionava con noi calciatori. Un ottima persona con idee tattiche innovative. In quella squadra c’erano già dei grandi allenatori che hanno fatto bene e stanno facendo bene”.
L’unico dubbio di formazione è a destra tra Dumfries e Darmian?
“No, non si ragiona su due partite ma sull’Atletico Madrid. Oggi stanno tutti bene e tutti vogliono giocare. Domani dovrò fare delle scelte, mancheranno Acerbi e Cuadrado ma gli altri 20 stanno bene e sceglierò la formazione dopo l’allenamento di domani”.
Può ancora migliorare la sua Inter?
“C’è sempre margine, analizziamo tutte le partite e prendiamo spunto. Al di là di vittoria e sconfitta bisogna fare le giuste analisi, così come la partita id Roma, traendo gli spunti più importanti”.
Su cosa deve lavorare Sanchez per essere più competitivo?
“In questo momento Thuram e Lautaro stanno giocando di più ma sono contento di loro come lo sono di Sanchez e Arnautovic che si stanno allenando nel migliore dei modi e che quando chiamati in causa rispondono bene. Anche a Roma l’ingresso di Arnautovic ha portato l’assist per Bastoni. Devono continuare così, per me sono preziosi, hanno fatto 6 mesi ottimi”.
Il fatto che Simeone stia cambiando filosofia è il segnale che per europeizzarsi il percorso deve essere quello?
“Ogni allenatore fa il proprio calcio. Il cholo è un allenatore che ho sempre guardato perché lo stimo molto”.
Quest’anno vi danno quasi per favoriti anche in Champions, manca l’effetto sorpresa dell’anno scorso. Vi spaventa?
“Può essere la logica conseguenza di quanto espresso dalla squadra. Ma dobbiamo rimanere concentrati e fare quello che abbiamo fatto nei primi 6 mesi. La squadra ha ottimi principi e da qui in avanti saranno tutte sfide da affrontare nel migliore dei modi”.
Come si prepara una partita degli ottavi quando da due mesi conosci quello che sarà il tuo rivale?
“Abbiamo avuto tempo per vederlo e per capire che tipo di squadra sono. Sono intensi e fisici, ma anche con qualità e tecnica, con calciatori ottimi in ogni reparto e una rosa molto molto lunga. Diego, come del resto io domani, potrà scegliere l’undici migliore’.