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    Inter, Inzaghi mette il pilota automatico e ritrova Lukaku: festa per gli ottavi con tanti saluti al 'gufo' Xavi

    Inter, Inzaghi mette il pilota automatico e ritrova Lukaku: festa per gli ottavi con tanti saluti al 'gufo' Xavi

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Negli ottavi a forza quattro. Quattro come i gol che l’Inter rifila al Viktoria Plzen, senza subirne nemmeno uno dopo i tre presi tre a Firenze. Quattro (a zero) come il Milan a Zagabria. Quattro come gli anni di presidenza festeggiati in tribuna da Steven Zhang. Ma soprattutto quattro gol per entrare negli ottavi di Champions con una gara d’anticipo, come non era facile immaginare due mesi fa al sorteggio di Istanbul. Con quattro saluti, come i gol segnati tra andata e ritorno al Barcellona, a Xavi che ha gufato invano davanti alla tv prima di affrontare il Bayern Monaco. Il tifo contro del tecnico catalano, infatti, finisce dopo 35’, quanti ne bastano ai nerazzurri per sbloccare lo 0-0. Poi è soltanto un monologo dell’Inter, trascinata da Dimarco dalla sinistra, che passa in vantaggio con Mkhitaryan, mette al sicuro il successo con una doppietta di Dzeko e ritrova alla fine anche la rete di Lukaku, in campo dopo due mesi. E così la festa è completa, con l’unica assenza dello squalificato Inzaghi in tribuna e dell’infortunato Brozovic che potrà tornare con calma, perché questa ritrovata Inter ormai viaggia con il pilota automatico, pronta a fare strada in Europa e a risalire la corrente in Italia.

    AVVIO MOLLE L’obbligo di vincere non mette fretta ai nerazzurri che partono al rallentatore, convinti che prima o poi il gol arriverà. Il Viktoria Plzen, infatti, conferma tutti i suoi limiti già visti all’andata, evidenziati dal fatto che non ha ottenuto nemmeno un punto nelle prime quattro partite in cui ha realizzato soltanto tre gol, incassandone sedici! Raccolti attorno al portiere Stanek i quattro difensori Havel, Hejda, Pernica e Tijani si accontentano di non concedere spazi a Lautaro e Dzeko, in attesa di un passaggio smarcante dai tre centrocampisti Mkhitaryan, Calhanoglu e Barella. Senza corridoi liberi al centro, i nerazzurri provano a sfondare sulle fasce con la loro D2, Dimarco a destra e Dumfries a sinistra, ma il muro bianco degli avversari resiste sia pure a fatica. Dall’altra parte, invece, Acerbi, preferito a sorpresa a De Vrij, tra capitan Skriniar e Bastoni, non deve fare gli straordinari davanti al nuovo titolare Onana per bloccare l’unica punta Bassey.

    DIMARCO SCATENATO Tornato almeno in panchina, in attesa di riprendere il suo posto in campo, Lukaku impreca quando Dimarco per due volte manca la deviazione decisiva sotto porta. E’ il segnale che l’Inter ha deciso di accelerare il ritmo, perché soltanto le respinte fortuite dei difensori  avversari bloccano le conclusioni di Lautaro e Dzeko. L’impressione che il gol stia per arrivare trova conferma al 35’, quando Dimarco sulla sinistra allunga il pallone a Bastoni sul cui cross Mkhitaryan è pronto alla deviazione di testa, che vale l’1-0 e soprattutto la qualificazione agli ottavi. E’ la seconda rete consecutiva per l’armeno che sabato scorso a Firenze aveva firmato quella del decisivo 4-3. Lukaku finalmente può applaudire, felice di ripetersi poco prima dell’intervallo quando lo scatenato Dimarco, smarcato da Barella, scodella un altro pallone dalla sua fascia per Dzeko che arriva in corsa e devia di destro, firmando un netto 2-0.

    QUANTE OCCASIONI L’Inter ha il grande merito di non accontentarsi e invece di limitarsi a gestire cerca con insistenza la rete del 3-0. Mkhitaryan colpisce il palo e poco dopo soltanto una grande deviazione di Stanek nega il gol a Lautaro. Ormai non c’è più partita, perché il Viktoria continua a cambiare uomini ma non il suo atteggiamento troppo passivo che favorisce gli assalti dell’Inter. Alla festa del gol vorrebbe partecipare Lautaro, che invece si deve accontentare di mandare a rete il suo partner d’attacco Dzeko, bravo a infilare di sinistro l’incerto Stanek.

    BENTORNATO LUKAKU E allora sul 3-0, Farris che sostituisce in panchina Inzaghi può avviare un giustificato turnover pensando alla prossima sfida di sabato sera contro la Sampdoria. Fuori l’appagato Dzeko e il nuovo regista Calhanoglu, ecco Correa e Asllani, per mantenere gli stessi equilibri tattici. E poi via libera a Gosens, che sostituisce l’applauditissimo Dimarco. Ma soprattutto per gli ultimi 10’ ecco il tanto atteso rientro di Lukaku, al posto di Lautaro. Un rientro che vale doppio, perché il belga trova subito il gol, dopo una bella triangolazione con Correa. E così la festa è completa.

    Tabellino:

    ​Inter - Viktoria Plzen: 4-0

    Marcatori: 35' Mkhitaryan, 42' p.t. Dzeko,  21' s.t. Dzeko, 42' s.t. Lukaku.

    Assist: 35' Bastoni, 42' Dimarco, 21' s.t. Lautaro, 42' s.t. Correa

    Inter (3-5-2): Onana; Skriniar, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu (dal 26’ s.t. Asllani), Mkhitaryan (dal 39’ s.t. Gagliardini), Dimarco (dal 31’ s.t. Gosens); Dzeko (dal 26’ s.t. Correa), Lautaro (dal 39’ s.t. Lukaku).

    Viktoria Plzen (3-4-2-1): Stanek; Hejda, Pernica, Tijani (dal 7’ s.t. Jemelka); Havel, Bucha (dal 25’ s.t. Ndiaye), Kalvach, Mosquera; Jirka (Dal 1’ s.t. Holik), Vilkanova (dal 39’ s.t. Pilar); Bassey (dal 1’ s.t. Chory).

    Ammoniti:  Mosquera (V), Pernica (V)

    Espulsi:

    Arbitro: Andreas Ekberg (Svezia)

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