Inter, Inzaghi: ‘Lo scudetto al derby non è un’ossessione. Questo ciclo può proseguire’
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Alla vigilia del derby di Milano, l’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, ha risposto alle domande dei giornalisti presenti alla consueta conferenza stampa da Appiano Gentile.
Quali sono le sue sensazioni?
“Il derby è sempre il derby, ci sono ottime sensazioni. In questi giorni abbiamo lavorato tanto e bene perché domani potrebbe essere una giornata speciale per tutta la famiglia Inter e abbiamo ancora oggi e domani per prepararci a un grande derby”.
Come si sente in queste ore?
“Abbiamo parlato con i ragazzi di quello che stiamo facendo, è stata una bella cavalcata e domani potrebbe essere un giorno importantissimo per tutti noi ma non lo stiamo vivendo come un’ossessione. Lavoriamo per realizzare tutto, ma quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto a partire da luglio, dominando tra tantissime insidie. La salita è quasi finita e speriamo di poterci fermare a guardare il panorama. Dormirò sereno”.
Cosa significa giocare un derby scudetto?
“La posta in palio è altissima ma sappiamo che i derby del passato non contano nulla. Troviamo un Milan che è secondo in classifica, che giocherà in casa e che farà di tutto per renderci le cose difficili”.
In cosa si sente migliorato?
“Devo solo ringraziare le persone che lavorano con me, a partire dai calciatori che mi danno tutto, fino ad arrivare al mio staff. Ho una grandissima società alle spalle, a partire dal presidente, ma poi anche Marotta, Ausilio, Baccin, Ferri. Tutte persone che amano l’Inter, qui si decide sempre tutti insieme al fine di trovare la soluzione migliore. E anche i tifosi sono sempre stati con noi, anche a Istanbul ci hanno asciugato le lacrime e adesso sono tutti qui. Siamo stati tutti bravi nell’insieme delle componenti”.
Cosa ti rende più orgoglioso?
“Le vittorie e i trofei contano tantissimo, ma io sono contento di quello che abbiamo creato come sinergia. Da tre anni vivo a Milano dopo 22 anni di Roma e subito la gente si complimentava per come si esprimeva la squadra. Quello per me è il più grande complimento”.
Come riassumeresti questi anni?
“Sono stati tre anni intensi, si è vinto tanto e perso qualche volta, ma non abbiamo mai mollato un centimetro, lavorando sempre allo stesso modo. Ho avuto la fortuna di trascorrere questi tre anni con grandissimi calciatori”.
Stamattina Zhang ha annunciato la sua permanenza, qual è il suo commento?
“Le sue parole mi hanno fatto molto piacere ma non è stata una sorpresa perché con lui c’è un grande rapporto e posso solo ringraziarlo per come si è sempre comportato con me. Sono contento per lui che sia uno dei presidenti più vincenti nella storia dell’Inter perché se lo merita per quanto tiene al club. Qui io sto molto bene perché ho una dirigenza alle spalle molto molto competenti”.
L’Inter ha una squadra per far proseguire il ciclo o rischia come il Napoli? “Può proseguire il ciclo, deve continuare. Poi sappiamo che le stagioni non sono mai una uguale all’altra e comunque il mio pensiero e quello della squadra adesso sono sulla stagione attuale”.
Una riflessione sul momento che vive Pioli?
“Grande allenatore e ottima persona, conosciuto alla Lazio quando lui era in prima squadra e io in Primavera. Gli auguro il meglio da martedì in poi”.
Come ha visto Lautaro in questi giorni?
“Ha lavorato bene, è un attaccante e si nutre di gol. È concentrato, ci sono pause, soste e squalifica di mezzo nel suo digiuno, ma lo vedo motivato. Sta bene”.
Zhang ha detto che lei è un dono. Per lei cos’è l’esperienza all’Inter, ha mai pensato di essere fortunato?
“Assolutamente sì. L’Inter è un percorso importante, con in mezzo delle difficoltà, ma come abbiamo detto abbiamo lavorato tanto e bene”.
Ha dei dubbi di formazione per la gara di domani?
“Qualche dubbio c’è, i ragazzi hanno lavorato tutti benissimo e qualche dubbio me lo porto. Speriamo di lavorare tutti bene in rifinitura”.
Cosa le dà in più questo traguardo da allenatore alla sua carriera? “Questo trofeo mi ripagherebbe, sono soddisfazioni importanti.
Che voto darebbe alla stagione?
“Per il voto bisogna aspettare un attimo, per adesso è un ottimo voto ma tra un mese saremo più lucidi”.
Quanto è importante avere uno zoccolo duro di calciatori interisti?“Abbiamo tanti calciatori italiani e interisti che sentono la partita ma nonostante tutto riescono a giocarla. Ma anche gli stranieri hanno capito bene cosa significhi indossare la maglia dell’Inter”
In quale momento ha capito di poter vincere questo scudetto?
“Le speranze c’erano dal ritiro, da come abbiamo iniziato qui e da come abbiamo lavorato anche in Giappone, dove il clima non era dei migliori. Abbiamo avuto tante partite difficili, ma lo scontro diretto con la Juventus è stato molto importante”.