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  • Inter, Inzaghi: 'In corsa per scudetto e Coppa Italia, non lo avrei mai detto. Sarei disposto a perdere ancora i punti che ho perso'

    Inter, Inzaghi: 'In corsa per scudetto e Coppa Italia, non lo avrei mai detto. Sarei disposto a perdere ancora i punti che ho perso'

    • Pasquale Guarro, inviato a Roma
    Alla vigilia della finale di Coppa Italia contro la Juventus, il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, ha parlato dalla sala conferenze dello Stadio Olimpico di Roma, teatro dell’ultima tappa della competizione.

    Cosa significa per voi essere qui a giocare questa finale?
    “È un motivo di grande orgoglio perché è una partita trasmessa in tutto il mondo, è una finale e in quanto tale non ci sono ricette per vincerla. Abbiamo di fronte un avversario di qualità e dovremo dare il 120% per portare a casa il secondo trofeo”.

    È la settimana più importante della sua carriera?
    “Sappiamo che è importante per tutti, insieme allo staff sappiamo da dove è partito il nostro lavoro e cosa trovavamo. Poi strada facendo abbiamo fatto bene anche grazie ai ragazzi che ci hanno seguito e le aspettative sono cresciute. Ben venga, siamo contenti. Il primo trofeo era già arrivato ma nel calcio il passato non conta, conta solo il presente. Penso comunque che sia stato fatto un grandissimo lavoro con società e squadra, tutti nella stessa direzione. L’8 luglio non mi sarei aspettato di essere qui a lottare per scudetto e Coppa Italia”.

    Cosa vorrai vedere domani in campo?
    “È una finale, dobbiamo mettere in campo i lavoro svolto in questa settimana e i dettagli faranno la differenza. Ci sarà in campo tanta qualità e dovremo gestire i dettagli”.

    In questa stagione hai fatto più punti di tutti i tuoi predecessori ma sembra che queste due partite dividano il suo destino. Qual è il tuo bilancio della stagione?
    “Sono numeri che fanno piacere ma li devo alla squadra che ha sempre seguito me e lo staff. La stagione è stata una grandissima stagione, per 7-8 mesi abbiamo giocato un grandissimo calcio, poi la flessione con i 7 punti in 7 partite, ma se penso a come abbiamo affrontato il Liverpool, probabilmente sarei ancora disposto a perdere qualche punto”.

    Ti senti addosso più personalità dopo aver affrontato tante volte la Juventus e aver sempre fatto bene?
    “Le finali sono tutte importantissime, una ricetta precisa non c’è per vincere le finali. Dobbiamo fare una partita di corsa e determinazione, sapendo che abbiamo di fronte un avversario di valore”.

    Si dice che non ci sono favoriti in finale, ma contro la Juve negli scontri diretti avete sempre fatto meglio, questo vi aiuta?
    “Abbiamo incontrato 3 volte la Juventus, l’ultima il 4 aprile. Domani sarà una partita aperta, con tantissima qualità in campo e dobbiamo cercare di sbagliare il meno possibile”.

    Spesso vi è servito uno schiaffo per reagire.
    “A vote fai gol subito e la perdi, altre la recuperi. Non c’è una scienza precisa, ma siamo un gruppo e lo abbiamo dimostrato quest’anno, domani sarà la 50esima partita e abbiamo sempre giocato da squadra”.

    Che effetto le fa venirsi a giocare un trofeo in questa che è stata casa sua?
    “All’Olimpico sono stato 21 anni, da calciatore ad allenatore. Rivedrò tante persone che mi hanno voluto bene, ma adesso sono orgoglioso di essere qui all’Inter, un club con una grande storia alle spalle”.

    La Juventus rischia di chiudere la stagione a zero trofei, possono avere più fame di voi?
    “Bisogna approcciare nel migliore dei modi, l’ultima volta che abbiamo giocato in finale abbiamo fortemente voluto quella Coppa e ci siamo presentati molto bene alla sfida”.

    Quanto sarà importante avere anche il supporto dei laziali?
    “Sono due tifoserie gemellate e passionali, che sanno trascinare le proprie squadre. Noi ci siamo sempre sentiti accompagnati da un grandissimo pubblico, anche a Udine ci hanno trascinato da quando siamo arrivati al Friuli fino alla fine. Domani ci sarà questo corteo e mi fa enormemente piacere. Saremo accompagnati da una tifoseria eccezionale”.

    Cosa è cambiato nel vostro spogliatoio rispetto al passato, quando facevate fatica a vincere?
    “Sono cambiate proprietà e obiettivi. Abbiamo trascorso anni difficili che hanno portato l'Inter a stare dove non era abituata a stare, ma con il lavoro di tutti quelli che vogliono bene a questo club, sono tornati i successi”.

    Bastoni come sta? Sceglierà la formazione anche in base alla prossima partita?
    “No, sceglierò solo in base a domani. Ho tutta la rosa a disposizione, fatta eccezione per Vecino che ha avuto un problema nell’ultimo allenamento. Ne avrà per 3-4 giorni. Bastoni è recuperato ma dovrò valutarlo bene, anche domani mattina che abbiamo un risveglio muscolare. Ho sempre tanti dubbi, da allenatore è normale e domani ho dubbi in diversi reparti, ma sceglierò in tranquillità dopo il risveglio muscolare”

    Quest’anno Calhanoglu è stato spesso decisivo, come sta?
    “Ha fatto un’ottima stagione, riesce ad abbinare qualità e qualità. Quest’anno ha fatto il salto definitivo perché copre benissimo il campo. Ha voglia di lavorare, è un calciatore positivo all’interno del gruppo”.

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