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    Inter, Inzaghi ha un problema: non sa ancora chi saranno i portieri

    Inter, Inzaghi ha un problema: non sa ancora chi saranno i portieri

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Tra una settimana esatta, giovedì 13 luglio, l'Inter si radunerà ad Appiano Gentile ma Simone Inzaghi non sa ancora chi sarà il portiere, nuovo o vecchio, della sua squadra. In teoria il titolare c'è, perché in tutte le formazioni provvisorie, alle spalle del confermatissimo trio Darmian-Acerbi-Bastoni, figura sempre André Onana. In teoria, appunto, perché il camerunese è pronto a partire per Manchester, sponda United, e grazie alla sua cessione Beppe Marotta potrà definire il ritorno definitivo di Romelu Lukaku all'Inter. Tutto chiarissimo, quindi, in uscita e in entrata, ma con un nuovo e ingombrante punto interrogativo legato appunto al nome del sostituto di Onana. Perché è vero che con Thuram, Lukaku e soprattutto Frattesi, Inzaghi ha una squadra più giovane e più forte in mezzo al campo e in attacco, dopo le partenze di Brozovic e Dzeko, ma è altrettanto vero che non si può sottovalutare l'importanza del portiere, spesso decisivo come un attaccante. 

    Senza ricordare l'erroraccio di Radu nella partita contro il Bologna, che due anni fa contribuì in maniera determinante a dare l'addio allo scudetto, Onana è stato soltanto l'ultimo di una serie di grandi portieri nerazzurri. Grazie anche alle sue parate contro il Porto e il Benfica, l'Inter ha potuto raggiungere la finale di Champions a Istanbul, così come gli interventi spesso miracolosi di capitan Handanovic avevano protetto i gol di Lukaku nell'anno in cui i nerazzurri di Conte erano diventati campioni d'Italia. 

    Tra i grandi "numeri uno" dell'Inter non si possono dimenticare Zenga e Pagliuca, Peruzzi e Bordon e naturalmente il brasiliano Julio Cesar, tra i simboli del "triplete" del 2010. Al di là della storia, guardando al futuro l'Inter ha comunque il dovere, prima ancora del diritto, di trovare un nuovo grande portiere che non sia di passaggio e offra precise garanzie, altrimenti rischia come quei palazzi con attici lussuosi ma senza fondamenta, con tutti i rischi del caso. Ecco perché, dopo aver perso Vicario che sembrava la prima validissima scelta, l'Inter non deve sbagliare il nome del nuovo portiere, tra i tanti sotto osservazione. Dal favorito Trubin dello Shakhtar a Navas del Psg, da Mamardashvili del Valencia a Lloris del Tottenham dove è arrivato Vicario appunto, da Sommer del Bayern a Raya del Brentford, fino agli italiani Audero retrocesso con la Sampdoria a Carnesecchi retrocesso con la Cremonese ma tornato all'Atalanta, ce n’è per tutti i gusti e prezzi, con due certezze da non sottovalutare in prospettiva. 

    La prima è legata alla necessità sempre più attuale di saper impostare il gioco con i piedi, come ha saputo fare benissimo Onana. La seconda, ricordando l'inserimento graduale dello stesso Onana, è legata all'assenza di Handanovic che ha aiutato il camerunese a inserirsi nella sua nuova squadra, per cui non bisognerà sbagliare nemmeno la scelta del "vice" che potrebbe essere l'esperto Navas, visto che tra l'altro non c'è più nemmeno il terzo portiere Cordaz. Ma questo, in fondo, è l'ultimo dei problemi, perché il vero problema è trovare il nuovo portiere titolare dell'Inter. E chi pensa che sia un problema da poco si sbaglia. 

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