Inter, Inzaghi ha finalmente capito Lukaku. E adesso gioca come Conte
Lukaku può cambiare l’Inter, perché probabilmente Inzaghi ha finalmente capito come utilizzarlo. Non ci era riuscito ad agosto, quando pretendeva di innestare il centravanti nell’Inter dello scorso anno, non ne aveva più avuto l’opportunità nei lunghi mesi di infortunio pre-Mondiale. Però nel frattempo ha studiato, e non era difficile. Bastava riguardarsi l’Inter dello scudetto, quella che Conte arroccava davanti alla propria area di rigore, salvo poi scoccare la fionda belga negli spazi che il resto della squadra aveva sapientemente saputo costruirgli. E via, erano subito danni per tutti. Capitava anche a San Siro e contro le squadre più deboli, tutte invitate a giocare e a scoprirsi. E così ha fatto Inzaghi con Spalletti, gli ha regalato il pallone e gli ha detto: fammi gol, se ci riesci, che poi io riparto in contropiede.
Il dato del possesso palla è inconfutabile, non solo quello generale (67% vs 33%, il Napoli ha avuto cioè il pallone per due terzi del tempo giocato), ma soprattutto quello per zone del campo. L’Inter, il suo 33% di possesso, l’ha avuto solo per il 29% nella metà campo avversaria e per il 71% nella sua. Il Napoli, al contrario, è stato per ben il 42% del “suo” tempo nella metà campo dell’Inter. Tradotto in minuti: Inzaghi ha avuto il possesso del pallone per 6 minuti esatti nella metà campo del Napoli, Spalletti per 15 in quella dell’Inter. Più contiano di così, Inzaghi non poteva essere. Nella sera più importante.
Certo, l’Inter non ha battuto il Napoli per merito di Lukaku, nessuno osa pensarlo. Ma Lukaku è destinato a crescere con le settimane e le partite. E della sua forza, nessuno può dubitare. A patto che sia sfruttata nel modo corretto e Big Rom non sia costretto a giocare sempre spalle alla porta, come capitato prima dell’infortunio. Quando ritroverà la condizione, quella che contro il Napoli è stata una sporadica arma a salve, può diventare la più importante nella rincorsa a chi sta davanti, che resta impresa durissima per conseguenza diretta del grande distacco accumulato nella prima fase di stagione.
@GianniVisnadi