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Inter insaziabile, Thuram supera la prova del 9: ecco perché contro il Milan i nerazzurri saranno favoriti
Al riposo sull’1-0, l’Inter dilaga nella ripresa dimostrando di avere già un’ottima condizione fisica e soprattutto un’insaziabile fame di successo perché non si ferma mai, esaltata dalla classe di Lautaro che firma la sua seconda doppietta a San Siro, a cavallo del rigore di Calhanoglu, grazie alla quale dopo la rete di Cagliari è capocannoniere solitario con cinque gol in tre gare. L’unica novità che riguarda Lautaro è la sua fascia di capitano, perché non si scoprono oggi le sue qualità tecniche. La vera novità che riguarda la squadra, invece, è la forza della difesa, perché non è un caso se in campionato soltanto l’Inter non ha ancora subito un gol. E per questo partirà come favorita rispetto al Milan, non soltanto per quello zero al passivo, ma perché rischia pochissimo come dimostra il fatto che Sommer compie appena un paio di interventi sul 3-0, dopo aver toccato più palloni con i piedi che con le mani. Merito del trio difensivo in cui De Vrij non fa rimpiangere Acerbi e soprattutto del grande lavoro dei centrocampisti, a cominciare da Calhanoglu, sempre più prezioso come filtro davanti ai difensori di ruolo.
PRIMO THURAM - Anche Inzaghi, come Pioli, conferma la stessa formazione per la terza partita consecutiva e l’affiatamento paga perché anche l’Inter, come il Milan, va in vantaggio nel primo tempo. Con la differenza rispetto ai due successi contro il Monza e il Cagliari, che stavolta non decide un gol del solito Lautaro, perché ci pensa Thuram a sbloccare lo 0-0, diventando così il primo nuovo acquisto capace di segnare. E pazienza se il francese poi fallisce due volte da pochi passi la deviazione del raddoppio perché l’Inter appare padrona della partita. Proprio la sicurezza con cui gioca a memoria è la forza dell’Inter che non corre alcun pericolo in difesa. E così bastano le accelerazioni di Mkhitaryan più che di Barella e soprattutto le discese sulle fasce di Dumfries e Dimarco per liberare le due punte Lautaro e Thuram, in crescente intesa.
VIOLA SBIADITA - Salvata da Christensen, preferito a Terracciano, bravo a deviare una punizione angolata di Calhanoglu, la Fiorentina bene o male limita i danni ma per sperare almeno nel pareggio, dopo l’intervallo Italiano sostituisce Kouame e il nuovo centravanti argentino Beltran che in comune con Batistuta, a parte la nazionalità, ha soltanto l’iniziale del cognome. Con Sottil sulla fascia e Nzola al centro l’intenzione è quella di arrivare più spesso dalle parti di Sommer. Come non detto, però, perché l’Inter si chiude bene ai limiti della propria area di rigore e riparte meglio.
ANCORA LAUTARO - La prova che la squadra di Inzaghi non soffre di deconcentrazione arriva con un’altra lezione di contropiede che quando è fatto bene è spettacolare. Dumfries, già in gol a Cagliari, sfiora la sua prima rete a San Siro colpendo il palo. Il raddoppio però è nell’aria e infatti arriva poco dopo quando Thuram si allarga sulla sinistra e crossa al centro per Lautaro, bravo a deviare di destro il pallone del 2-0. Potrebbe bastare così, ma la fame dei nerazzurri non si placa e così arriva anche il terzo gol firmato da Calhanoglu su rigore.
PANCHINA LUNGA - Sul 3-0 si vede per la prima volta Sommer che nega due volte il classico gol della bandiera a Sottil, ma soprattutto si vedono gli altri nuovi acquisti dell’Inter. Dopo Frattesi, che rileva Barella, ecco in un colpo solo Arnautovic al posto dell’applauditissimo Thuram e i due esterni Cuadrado e Carlos Augusto, riserve di lusso della D2 Dumfries-Dimarco. E non a caso, proprio uno degli ultimi arrivati, l’ex juventino e fiorentino Cuadrado, offre un perfetto cross a Lautaro che gira al volo di destro da grande centravanti il pallone del 4-0, firmando il quinto gol nelle prime tre partite e senza rigori. E il resto è pura accademia aspettando il derby, che offrirà le prime verità sulle due squadre.