Inter implacabile, Lazio sprecona. Napoli e Udinese disastri: perché giocate in Europa?
Una vittoria, 3 sconfitte, 2 pareggi, 5 gol fatti e 9 gol subiti sono il desolante bilancio delle squadre italiane impegnate questa settimana nelle coppe europee.
L'Inter è l'unica ad avere vinto una partita, inanellando il sesto successo consecutivo fra campionato ed Europa League e infrangendo il tabù di San Siro anche nella seconda competizione continentale.
Stramaccioni continua a macinare risultati: il ritorno di Palacio rende ancora più variegata la gamma di alternative in attacco mentre Handanovic si conferma uno dei migliori portieri del mondo. Capolista del girone con 6 punti di vantaggio sulle inseguitrici, la formazione nerazzurra ha dimostrato suol campo quanto voglia arrivare sino in fondo nel torneo.
Lo stesso che, sciaguratamente, altri club italiani snobbano, rimediando figure indecenti e, quel che è peggio, sabotando la classifica Uefa in base alla quale vengono determinate le rappresentanti in Champions League.
Forse è il caso di ricordare ai presidenti e agli allenatori corti di memoria e ossessionati dal turnover, che questa graduatoria viene stilata anche sulla base dei risultati conseguiti in Europa League. bE che se abbiamo già perso una squadra in Champions, avanti di questo passo possiamo pure perdere la seconda: Portogallo, Francia e Olanda non aspettano altro.
La Lazio in Grecia ha sprecato una ghiotta opportunità per ipotecare la qualificazione ai sedicesimi, sebbene gli uomini di Petkovic mantengano il primato nel rispettivo gruppo. Ma gli ultimi quindici minuti dei bianconelesti ad Atene sono stati la saga della paura e il Panathinaikos ha pareggiato con merito.
Il primo disastro si chiama Napoli, il secondo Udinese. Se i friulani possono consolarsi con la storica vittoria di Liverpool, grazie alla quale il tonfo di Berna con lo Young Boys non compromette le chances di qualificazione, le campane a martello suonano per il Napoli, al secondo suicidio consecutivo.
Oddio, stavolta è andata leggermente meglio. Si fa per dire. Ad Eindhoven, i partenopei avevano perso per 3-0, a Dnipro è finita 3-1, ma lo spettacolo per i tifosi del Napoli è stato deprimente. In Olanda era andato in campo un solo titolare; in Ucraina i titolari rispetto alla gara persa con la Juve erano due. Coraggio, ancora tre partite così e poi si va a casa a titolo definitivo.
Naturalmente, gli ucrainiche tengono moltissimo all'Europa League, non hanno perdonato le scelte sbagliate di Mazzarri, prendendo a legnate la sua squadra, già in svantaggio dopo soli due minuti, senza contare che Fernandez se l'è cavata solo con un'ammonizione per la testata a Seleznyov a causa della quale sarebbe dovuto essere cacciato.
Il fatto che a segnare l'unico gol campano, sia stato Cavani, come al solito buttato nella mischia europea troppo tardi, la dice lunga sul clamoroso errore di sottovalutazione dell'impegno.
In fondo, basterebbe che il Napoli prendesse esempio dall'Aik Stoccolma, così bravo da bloccare il Psv in casa sua, facendo un grande favore agli stessi partenopei, incredibilmente ancora in corsa per la qualificazione.
Molto male anche l'irriconoscibile Udinese, il cui originale, invece, era stato capace di cogliere una storica vittoria ad Anfield, violando il tempio del Liverpool.
In Svizzera, all'inizio non c'erano Di Natale e Pereyra, entrati nella ripresa; oltre a Basta, Pinzi, Pasquale, Muriel e i non inseriti nella lista europea Barreto, Maicosuel e Allan. Bobadilla ha colpito per tre volte, passeggiando fra i rincalzi bianconeri.
Ognuno è artefice del proprio destino ed è libero di farsi del male come meglio crede. Ma tutte le squadre italiane iscritte alle coppe europee rappresentano il nostro calcio e, ciascuna di loro, ha il dovere di evitare fiaschi modello Dnipropetrovsk o Berna.
In attesa di sapere se De Laurentiis e Pozzo siano entusiasti di essere presi a sberle in Europa League, sarebbe sufficiente parlare chiaro: dell'Europa League non ve ne frega poco o nulla? Ditelo. E, già che ci siete, spiegateci perchè giocate in questa competizione che tanto snobbate. Coi risultati che sappiamo.
Xavier Jacobelli
Direttore Editoriale www.calciomercato.com