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    Inter, il sogno dell'altro Triplete è vivo. Inzaghi ritrova carattere, fiducia e la LuLa

    Inter, il sogno dell'altro Triplete è vivo. Inzaghi ritrova carattere, fiducia e la LuLa

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti

    L’Inter vola nel segno del tre. Perché batte la Lazio segnando tre gol (a uno) e infila la terza vittoria consecutiva, dopo la prima con altri tre gol a Empoli e la seconda contro la Juventus, che vale la finale di Coppa Italia. In attesa del doppio gran derby di Champions, non bisogna poi sottovalutare l’aggancio al quarto posto allo stesso Milan e alla Roma, grazie al loro pareggio di sabato. Ma soprattutto, pensando al finale della stagione, c’è la dimostrazione del ritrovato carattere dei nerazzurri, capaci di ribaltare la Lazio dopo aver chiuso il primo tempo in svantaggio, e in particolare la conferma che la Lu-La è tornata decisiva. Non a caso, infatti, dopo il 3-0 a Empoli firmato da una doppietta di Lukaku e dal gol finale di Lautaro, questo 3-1 è il frutto di una doppietta di Lautaro, con due assist di Lukaku per l’argentino e Gosens. Il modo migliore per allontanare il ricordo del brutto record della squadra di Inzaghi, che prima di questo successo aveva perso tre gare consecutive in casa, senza segnare nemmeno un gol.


    BRIVIDO NAPOLI - Per la serie “tutto è bene ciò che finisce bene”, l’Inter può guardare con rinnovata fiducia alla corsa per il quarto posto, anche se non si possono dimenticare i troppi rischi corsi da nerazzurri che dopo essere passati in svantaggio sono stati salvati almeno un paio di volte da Onana, prima di riuscire a pareggiare. Tra l’1-0 di Felipe Anderson alla mezz’ora del primo tempo e l’1-1 di Lautaro al 33’ del secondo, oltre ai tifosi dell’Inter per 48’ hanno sofferto anche quelli del Napoli, perché il successo dell’ex Sarri avrebbe rimandato in ogni caso la festa scudetto. Dettagli comunque, perché quello che conta è sempre il risultato finale che per una volta fa passare in secondo piano i troppi errori dell’Inter in fase di conclusione e quelli di Inzaghi a livello di scelte, perché ancora una volta è apparsa incomprensibile la rinuncia iniziale a Lautaro, tra l’altro rilevato non da Dzeko ma dall’inutile Correa.

    BEFFA FELIPE ANDERSON - Malgrado l’assenza dell’argentino, l’Inter ha il merito di partire meglio della Lazio, anche se con la solita colpa di non concretizzare la propria superiorità, come accaduto troppe volte dal derby regalato al Milan la stagione scorsa. E così dopo un paio di conclusioni, la prima con Brozovic che costringe Provedel a una difficile deviazione, la seconda troppo centrale con Mkhtaryan e soprattutto la terza con il gol annullato allo stesso armeno per un fuorigioco di Correa, la squadra di Inzaghi subisce il classico gol beffa. Un errore in fase di impostazione di Acerbi favorisce infatti il pronto intervento di Luis Alberto che smarca Felipe Anderson, bravissimo a infilare Onana.

    SOLTANTO BARELLA - La reazione dell’Inter è condensata in un gran tiro di Barella che sfiora il palo confermando di essere in grande condizione. Attorno a lui, però, c’è troppo poco perché dopo la fiammata iniziale Mkhitaryan scompare mentre Brozovic rimane troppo arretrato e siccome la D2 Darmian-Dimarco non offre la consueta spinta sulle fasce laterali, la Lazio può ripartire pericolosamente in contropiede e soltanto un grande intervento di Onana nega il raddoppio a Immobile. A questo punto, quindi, non si può più parlare di vantaggio beffa dei biancocelesti che dimostrano di essere più compatti in mezzo al campo grazie al movimento continuo di Milinkovic-Savic, Cataldi e Luis Alberto e più pericolosi in attacco con il tridente Felipe Anderson-Immobile-Zaccagni.

    CAMBI DECISIVI - Dumfries per il diffidato D’Ambrosio è il primo cambio di Inzaghi dopo l’intervallo che però non basta per cambiare il copione della partita. Perché l’Inter prima sfiora il pareggio con il solito Barella e poi evita il naufragio grazie a un nuovo decisivo intervento di Onana che respinge la conclusione di Luis Alberto. E allora Inzaghi corre ai ripari inserendo Calhanoglu al posto di Mkhitaryan, ma soprattutto togliendo il fischiato Correa per rilanciare Lautaro. E non a caso, dopo un gran tiro di Dimarco deviato da Provedel e un clamoroso errore di Dumfries che manca in pieno il pallone, il pareggio arriva grazie a Lautaro bravo a concretizzare l’assist di Lukaku con il tocco decisivo che spiazza Provedel. Allontanato l’incubo della quarta sconfitta consecutiva in casa, l’Inter ritrova anche la gioia del successo e per la seconda volta ringrazia Lukaku che crossa un bel pallone per Gosens, da poco subentrato a Bastoni, bravissimo a deviare in acrobazia il pallone del sorpasso. Il 2-1 basta per esaltare anche i tifosi del Napoli, ma non per l’Inter che ringrazia l’ex nerazzurro Vecino per il suo passaggio arretrato a Provedel sfruttato da Lautaro, pronto a firmare il definitivo 3-1. Persino troppo ripensando alle occasioni sprecate dalla Lazio, ma non per la rimonta dell’Inter che grazie alla ritrovata Lu-La sogna un altro “Triplete”, perché è ancora in corsa per il quarto posto in campionato, per la Coppa Italia e soprattutto per la Champions.

    IL TABELLINO

    Inter - Lazio 3-1 

    Marcatori: 30’ F. Anderson, 33’ s.t. Lautaro, 38’ s.t. Gosens, 45’ s.t. Lautaro. 

    Assist: 30’ Luis Alberto, 32’ s.t. Lukaku, 38’ s.t. Lukaku. 

    Inter: Onana; D’Ambrosio (dal 1’ s.t. Dumfries), Acerbi, Bastoni (dal 26’ s.t. Gosens) (dal 41’ s.t. De Vrij); Darmian, Barella, Brozovic, Mkhitaryan (dal 16’ s.t. Calhanoglu), Dimarco; Correa (dal 16’ s.t. Lautaro), Lukaku. 

    Lazio: Provedel; Marusic (dal 40’ s.t. Pellegrini), Casale, Romagnoli, Hysaj (dal 40’ s.t. Lazzari); Milinkovic-Savic, Cataldi (dal 6’ s.t. Vecino), Luis Alberto; F. Anderson, Immobile (dal 22’ s.t. Pedro), Zaccagni. 


    Ammoniti: Zaccagni, D’Ambrosio, Marusic, Romagnoli, Bastoni. 

    Espulsi: -

    Arbitro: Marco Guida (della Sezione di Torre Annunziata)

    Var e Avar: Chiffi, Ayroldi. 
     


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