Inter, il segreto sta nella semplicità
"Il segreto sta nella semplicità. Roberto Mancini, per una volta, decide di non complicarsi la vita e imposta l’Inter secondo uno scolastico e saggio 4-4-2. Da questo modulo deriva la conseguente tattica: attesa e contropiede. Che, se applicata quando si hanno a disposizione due linee di contenimento, risulta particolarmente efficace. Il Napoli, che giochicchia a centrocampo, si sovrappone e, spesso, si allunga, resta frastornato: non riesce a infilarsi negli spazi, patisce l’aggressività dei nerazzurri e, in sostanza, produce pochissimo a livello offensivo. Si dirà: una cosa è giocare con un centravanti che si chiama Higuain, ben altra è avere là davanti uno come Gabbiadini che, con tutto il rispetto, non ha ancora nè le qualità nè la personalità del Pipita. Ovvio che le trame della squadra di Sarri finiscano per sfilacciarsi quando si arriva dalle parti dell’area di rigore interista. Non c’è il finalizzatore, e quest’assenza pesa terribilmente, alla faccia di chi sostiene che conta di più il gioco dei giocatori. La verità è che, per rendere gradevole la pietanza, servono entrambi gli ingredienti".