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    Inter, il rinnovo non regala gioie: non solo l'ennesimo rigore, tutti i numeri di Lautaro sono in calo

    Inter, il rinnovo non regala gioie: non solo l'ennesimo rigore, tutti i numeri di Lautaro sono in calo

    • Emanuele Tramacere
    2 ottobre 2021, Mapei Stadium: Lautaro Martinez si presenta dal dischetto del rigore e batte consigli per il gol del 2-1 che vale i 3 punti e concede all'Inter di festeggiare il successo mandando poi i propri tesserati nei ritiri delle rispettive nazionali fra cui anche l'argentino. Di fatto è questo l'ultimo squillo in maglia nerazzurra del Toro che in Argentina gioca e segna un gol da cineteca contro il Perù, ma che, una volta tornato a Milano, si trasforma nell'ombra di se stesso fino all'errore su rigore nel derby contro il Milan che chiude un ciclo terribile inframezzato e non ravvivato neanche dalla firma sull'agognato e chiacchierato rinnovo.

    DA SOSTA A SOSTA - Partendo dal rigore parato da Tatarusanu va ricordato che la punta argentina ha di fatto sbagliato 3 degli ultimi 6 penalty calciati (Milan, Bologna e Dortmund, mentre l'anno scorso Lukaku ebbe il 100% realizzativo). I rigori si sa, li può sbagliare solo chi ha il coraggio di tirarli, ma quello di ieri poteva rappresentare la fine di un periodo nero iniziato proprio al rientro dall'ultima sosta nel concitato finale della gara contro la Lazio e in cui, suo malgrado, l'ex Velez è stato fra i protagonisti in negativo con un'azione divenuta simbolo dell'intero periodo e quindi delle ultime 7 gare. Sempre più spesso Lautaro si ritrova a ricevere palla sulla trequarti offensiva, si invola verso la porta e, invece che servire i compagni prova il tiro dalla distanza. ​

    NUMERI IN CALO - Con la Lazio l'azione era addirittura di 5 contro 4, ma la sua conclusione parata facilmente da Reina ha lanciato direttamente il contropiede che ha portato al gol di Felipe Anderson con Dimarco a terra. Fisicamente non è al top e mentalmente non è lucido, ma questa insicurezza inaspettata sta portando anche ad un netto calo di tutte le statistiche che lo rendevano importante nella costruzione del gioco dell'Inter. In Serie A contro Milan, Empoli, Udinese, Juve e Lazio ha completato solo 9 tiri di cui solo 4 in porta. Sono solo 3 i dribbling riusciti con le percentuali di duelli vinti e passaggi riusciti che si sono abbassate sotto la soglia del 50% e del 70% rispettivamente.

    IL RINNOVO NON HA AIUTATO - La gara contro la Juventus è stata l'emblema del momento no: una gara piena di 0 a referto (LEGGI QUI) che testimonia come la testa non sia libera e la voglia di segnare prevalga sulla concretezza delle sue giocate. Non è un caso che prima il vice di Inzaghi Farris dopo l'Empoli ("Da lui ci si aspetta qualcosa in più") e ieri lo stesso Inzaghi ("Gli attaccanti vivono di momenti, deve continuare a lavorare") lo abbiano pungolato. Del resto la firma sul ricco rinnovo ormai è stata posta e messa nero su bianco e al Toro oggi non resta altro che concentrarsi sul suo lavoro in campo. Un rinnovo da 6 milioni a stagione che lo pone al vertice della piramide dell'Inter che da Lautaro oggi, non può che pretendere di più.

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