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  • Inter, il rientro di Dumfries va a rilento. E il futuro resta in dubbio

    Inter, il rientro di Dumfries va a rilento. E il futuro resta in dubbio

    Un recupero della migliore condizione più complicato del previsto e un futuro all’Inter dai contorni sempre più oscuri per Denzel Dumfries. Vittima di un infortunio muscolare ad inizio del dicembre scorso, che gli ha fatto saltare le partite contro Udinese, Lazio e Lecce in campionato, Real Sociedad in Champions League e Bologna in Coppa Italia, l’esterno olandese ha fatto il suo ritorno in campo lo scorso 29 dicembre contro il Genoa, per poi disputare altri 60’ nella successiva partita contro il Verona. Poi ben tre panchine consecutive a Monza e nelle due partite di Supercoppa Italiana a Riyad, nelle quali Simone Inzaghi ha riproposto Darmian in posizione più avanzata: un segnale tangibile che a livello fisico l’ex PSV non sia ancora al top, mentre dalle retrovie inizia a scalpitare pure l’unico acquisto di questo mercato di gennaio, Tajon Buchanan.

    BALLOTTAGGI - Dopo aver beneficiato di un permesso per motivi famigliari, che gli aveva fatto saltare la seduta di ieri, Dumfries è tornato a piena disposizione dell’Inter nell’allenamento andato in scena questa mattina - nel corso della quale pure Alessandro Bastoni ha ripreso a lavorare in gruppo, confermando il suo pieno recupero - e lancia dunque la sua candidatura per una maglia da titolare contro la Fiorentina, nel match delle 20.45 di domenica sera. Un ballottaggio a tre per Simone Inzaghi, diviso tra la tentazione di non andare a toccare una squadra che in Arabia Saudita ha dato risposte estremamente confortanti e che al “Franchi” dovrà fare a meno già di due pedine fondamentali come Barella e Calhanoglu e il pensiero di fare una gestione ragionata delle energie. Dopo Firenze, l’Inter è attesa dallo scontro diretto con la Juventus del 4 febbraio, dalla successiva trasferta in casa della nuova Roma di De Rossi, dopo la quale la Salernitana sarà l’ultimo passaggio in vista dell’attesissimo primo atto degli ottavi di finale di Champions League contro l’Atletico Madrid. Ecco perché il rilancio in pianta stabile di Dumfries e il graduale ingresso di Buchanan nelle rotazioni, dopo settimane di apprendimento, diventa importante.

    DISTANZA AMPIA - Diverso è il discorso relativo al calciatore olandese in merito ad un futuro che ad oggi appare più lontano da Milano e dai colori nerazzurri. La scelta di Marotta e Ausilio di anticipare l’arrivo dal Bruges del calciatore canadese - sull’onda di quanto avvenuto nel gennaio 2022 con Gosens in vista di un addio di Perisic - è stata dettata anche dalla fase di stallo che vive la trattativa per provare a prolungare il contratto in scadenza a giugno 2025 di Dumfries. L’attuale ingaggio da 2,5 milioni di euro netti a stagione non soddisfa più un giocatore che, grazie al protagonismo che ha saputo conquistare all’Inter e con la sua nazionale, è convinto di essersi meritato uno sforzo importante da parte della società nerazzurra e che ritiene di avere potenzialmente mercato in Premier League. Dalla dirigenza di Viale della Liberazione non ci sono mai state chiusure di fronte all’ipotesi di adeguare al rialzo lo stipendio del giocatore, ma le richieste fatte pervenire dall’entourage sono state ritenute troppo esose. La distanza è importante e, se nelle prossime settimane non sarà colmata, la prospettiva di una separazione in estate è tutt’altro che da escludere. Darmian e Buchanan, concorrenti oggi per una maglia da titolare, sono pronti a colmare il vuoto.
     

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