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    Inter, il paradosso Frattesi: il capocannoniere di Spalletti lancia un chiaro messaggio a Inzaghi

    Inter, il paradosso Frattesi: il capocannoniere di Spalletti lancia un chiaro messaggio a Inzaghi

    • Gabriele Stragapede
    Ancora una volta Davide Frattesi. Un'altra prestazione di livello assoluto da parte del centrocampista nerazzurro che è stato decisivo nella seconda giornata di Nations League, con l'Italia di Luciano Spalletti che ha sconfitto Israele per 1-2, grazie proprio alle reti dell'ex mezzala del Sassuolo (di petto su assist di Dimarco) e da Moise Kean. Un incontro da incursore vero, sempre pronto a inserirsi nella retroguardia avversaria a ricevere il pallone giusto in area da rigore: "Frattesi anche quando non si vede dentro le azioni fa un importante volume di lavoro, aiuta sempre la squadra permettendole di essere in superiorità. Ha qualità di inserimento uniche e si fa trovare sempre al posto giusto, è un calciatore importantissimo per noi", ha commentato il CT nel post partita, a dimostrazione del talento di cui dispone il classe 1999. Un talento che è già luccicato contro la Francia.

    PROTAGONISTA CONTRO LA FRANCIA - Una rete, la doppietta sfiorata, la preoccupazione per un sospetto infortunio (che poi, fortunatamente, non ha avuto riscontri, vista la titolarità con Israele): 10 minuti che hanno racchiuso la prova sontuosa di Davide Frattesi, protagonista indiscusso della sfida vinta per 1-3 dall’Italia contro la Francia, nella prima giornata del Gruppo 2 della Lega A di Nations League. Il centrocampista, al Parco dei Principi di Parigi, ha avuto un impatto sulla sfida semplicemente devastante e inequivocabile. Una partita complessa, difficile, giocata ad alti livelli da un calciatore che si sta meritando, ogni match sempre di più, le chiavi del centrocampo azzurro. Spalletti ne conosce le qualità indiscusse in campo e il passaggio al 3-5-2, modulo tanto caro all’ex calciatore del Sassuolo, ne ha potenziato le abilità, ritrovandosi ad avere di fronte un classe ‘99 che sta ormai definitivamente entrando nel pieno della sua maturità calcistica.

    DALLA RETE AL CAMBIO - La prima partita - quella contro la Francia -, come dicevamo, si può tranquillamente racchiudere in quei 10 minuti una volta avviata la ripresa di gioco. Sul risultato di 1-1, Frattesi recupera un pallone a centrocampo sul tentativo di passaggio del mediano rossonero e neo-acquisto del Milan Youssouf Fofana, dirige un chirurgico passaggio filtrante verso Mateo Retegui e si invola in area di rigore, dove il 9 azzurro lo serve. Poi lì c’è tutto il talento e la passione di questo giocatore: Frattesi intravede lo spazio, una luce nelle maglie della retroguardia francese e ci si infila, si butta in estirada, bucando Maignan e realizzando la rete del vantaggio per l’Italia. Pochi minuti più tardi sfiora la doppietta colpendo di testa su calcio d'angolo, su cui Maignan è miracoloso, prima che, dopo pochi secondi, il centrocampista nerazzurro si accasci al suolo, venendo sostituito da Destiny Udogie. Un fastidio all’interno coscia che non ha preoccupato lo staff medico azzurro (né nerazzurro), visto che si è trattato solo di stanchezza.

    CAPOCANNONIERE – Dimostrarsi decisivo in una sfida di tale caratura è sintomo di un giocatore che necessita di avere lo spazio, il minutaggio per mostrare di che pasta è fatto. Un talento che non può più essere messo in discussione nelle gerarchie di Spalletti, per il quale è ormai una delle chiavi di maggior affidabilità e importanza. Non lo dimostra solo l’applicazione con il quale Frattesi si mette in gioco (non serve sottolineare il dinamismo con cui attacca la profondità, con cui si inserisce in area di rigore) e nemmeno esclusivamente la qualità delle sue giocate da mezzala, ma, per una volta, sono i freddi numeri che ne giustificano il massiccio impiego del commissario tecnico della Nazionale: una rete decisiva contro la Francia ieri sera, il gol vittoria con la Bosnia nel pre-Europeo, la firma contro Malta, la doppietta a San Siro con cui ha deciso il match contro l’Ucraina nelle qualificazioni, per un totale di 6 (7 in totale, una media di uno ogni 176 minuti) gol nell’era Spalletti, un bottino che ne fa il capocannoniere da quando il CT di Certaldo siede sulla panchina azzurra.

    PARADOSSO INTER – Eppure, c’è un paradosso da sottolineare: all’Inter non gioca. Sono solo 53 i minuti disputati ufficialmente in stagione coi nerazzurri (suddivisi in 24’ contro il Genoa – conditi da un assist – 18’ contro il Lecce e 11’ contro l’Atalanta), una differenza abissale rispetto all’impiego con la divisa dell’Italia sulle spalle. Chiuso dalla triade Mkhitaryan-Calhanoglu-Barella (di cui n’è l’alter ego, nonché vice in quel di Milano, sponda nerazzurra), per Frattesi le chance di emergere sono ridotte al lumicino. Per sua fortuna c’è la Nazionale, ma è ormai indubbio come questo Frattesi meriti di giocarsi le sue carte anche nello scacchiere titolare di Simone Inzaghi. La visione del tecnico piacentino è sempre di avere a disposizione un jolly, uno spacca partite, un ottimo subentrante che deve accontentarsi di guardare i suoi compagni in campo, prima di incidere negli ultimi 20 minuti nella seconda frazione di gioco.

    VUOLE UN’OCCASIONE – La percezione, almeno dalle prime uscite ufficiali con l’Inter, è che la storia della scorsa stagione possa ripetersi. Tutti rimangono convinti del potenziale di Frattesi, ma da Viale della Liberazione le chance per emergere sono ridotte al lumicino. Non si tratta di fiducia, sia chiaro, anche perché, nell’ultima sessione estiva di calciomercato, la dirigenza meneghina è stata chiara: l’ex Sassuolo è incedibile. Juventus e Roma hanno bussato alla porta, ma Frattesi è imprescindibile nei piani futuri dell’Inter. Nessuna proposta ha mai fatto vacillare questa posizione, ma ora ci sarà bisogno di passare dalle parole ai fatti, fornendo al giocatore la possibilità di esprimersi al meglio e di regalare alla società e a Inzaghi le stesse soddisfazioni che dona alla Nazionale. In estate, ci sono stati alcuni dialoghi con l’agente Giuseppe Riso per comprendere quanto centrale potrà essere Frattesi nel progetto. L’entourage ha le antenne dritte, le scelte, ovviamente, spettano a Inzaghi. Ma ieri sera Frattesi ha lanciato l’ennesimo segnale: voglio di più. Al classe ‘99 spetterà continuare a dimostrare di meritarsi queste occasioni, al tecnico nerazzurro il compito di dargli l’opportunità di splendere in nerazzurro, come in azzurro.

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