Inter, il mercato della resistenza: Skriniar resta, per ora. Peserà di più il ritorno di Lukaku o l'addio di Perisic?
Quello appena terminato è stato per l’Inter il mercato della resistenza e, dopo settimane trascorse in trincea, i nerazzurri possono adesso guardare con maggiore fiducia a tutte le competizioni da affrontare. Scongiurato anche il pericolo più temuto, lo “scippo” di Milan Skriniar, che aveva spinto la Curva ad organizzarsi in protesta sotto la sede di Viale della Liberazione. Respinto, per adesso, l’assalto del PSG allo slovacco, ma a breve inizierà un’altra partita, quella del rinnovo. Perché lo sceicco non è abituato alle porte in faccia e, come ha confermato lo stesso Marotta, sembra disposto a blandire Skriniar con una proposta molto allettante, ovviamente al fine di portarselo via a zero l’anno prossimo.
PANCHINA PIU' LUNGA - In più, rispetto all’anno scorso la qualità in panchina, con Acerbi, Asllani e Mkhitaryan che finalmente non faranno avvertire il gap con i titolari. Oltre, ovviamente, a Romelu Lukaku, che in questo avvio fatica a carburare (attualmente alle prese con una distrazione muscolare che lo terrà fuori oltre un mese). Dall’integrazione del belga al 3-5-2 di matrice inzaghiana passa tanto del destino nerazzurro. In meno, invece, quella forza della natura che risponde al nome di Ivan Perisic. L’Inter ha sostituito il croato con Robin Gosens, distante anni luce dalle prestazioni del suo predecessore. In quella zona l’Inter perde tantissimo in termini di transizione, assist e recuperi difensivi. Peserà più il ritorno di Lukaku o la partenza di Perisic? L’interrogativo è questo e al contrario di quanto si possa pensare, la risposta è tutt’altro che scontata. Non vanno dimenticati, inoltre, Bellanova e Onana. Il primo ancora acerbo, il secondo, invece, aspetterà il suo momento.
IL SACRIFICIO DEI GIOVANI - Il mercato dell’Inter si chiude con un sospiro di sollievo, vale un 7 pieno in pagella. Anche in virtù delle cessioni di Pinamonti e Casadei, che hanno fruttato alle casse nerazzurre una quarantina di milioni. Entro giungo 2023 Zhang ne chiede ancora una trentina, ma per adesso gli interisti possono godersi ancora l’integrità di un gruppo che ha negli anni ha dimostrato serietà e compattezza nel perseguimento degli obiettivi. Sempre un ottimo punto di partenza.
PANCHINA PIU' LUNGA - In più, rispetto all’anno scorso la qualità in panchina, con Acerbi, Asllani e Mkhitaryan che finalmente non faranno avvertire il gap con i titolari. Oltre, ovviamente, a Romelu Lukaku, che in questo avvio fatica a carburare (attualmente alle prese con una distrazione muscolare che lo terrà fuori oltre un mese). Dall’integrazione del belga al 3-5-2 di matrice inzaghiana passa tanto del destino nerazzurro. In meno, invece, quella forza della natura che risponde al nome di Ivan Perisic. L’Inter ha sostituito il croato con Robin Gosens, distante anni luce dalle prestazioni del suo predecessore. In quella zona l’Inter perde tantissimo in termini di transizione, assist e recuperi difensivi. Peserà più il ritorno di Lukaku o la partenza di Perisic? L’interrogativo è questo e al contrario di quanto si possa pensare, la risposta è tutt’altro che scontata. Non vanno dimenticati, inoltre, Bellanova e Onana. Il primo ancora acerbo, il secondo, invece, aspetterà il suo momento.
IL SACRIFICIO DEI GIOVANI - Il mercato dell’Inter si chiude con un sospiro di sollievo, vale un 7 pieno in pagella. Anche in virtù delle cessioni di Pinamonti e Casadei, che hanno fruttato alle casse nerazzurre una quarantina di milioni. Entro giungo 2023 Zhang ne chiede ancora una trentina, ma per adesso gli interisti possono godersi ancora l’integrità di un gruppo che ha negli anni ha dimostrato serietà e compattezza nel perseguimento degli obiettivi. Sempre un ottimo punto di partenza.