Inter, il medico Volpi: 'Pochi infortuni e 5000 tamponi, così nasce lo scudetto. A marzo i giorni più duri, ora tutti vaccinati'
SUI TAMPONI - "Per ogni componente del gruppo squadra, ovvero 50 persone, calcoli circa 100 tamponi. Totale, cinquemila molecolari. Parlo solo di questa stagione, senza contare la precedente. A quei numeri, aggiunga circa 20 sierologici a testa. Anche dal punto di vista economico è stata una spesa molto importante".
SUI CALCIATORI - "A loro va un grande merito. Sono diventati esperti in materia, mi sono trovato a confrontarmi con loro sul tema pandemia e li ho trovati preparatissimi. Dico di più: non c’è categoria al mondo, neppure noi medici, che si è sottoposta a uno screening così accurato come il calcio. Sarà bene non disperdere questo tesoro: quanto fatto può essere materiale scientifico da approfondire in futuro, oltre che un modello da seguire. Nel prossimo campionato i giocatori continueranno a essere monitorati. Ma al via tutti saranno vaccinati".
LE DIFFICOLTA' - "Abbiamo auto 13 calciatori su 26 contagiati, la metà della rosa, in tre diverse fasi: ottobre, novembre e marzo. Quest'ultima è stata la prova più dura, nel momento clou del campionato. E in quel periodo anche i dirigenti sono stati colpiti. Mi sento di ringraziare il laboratorio che ci ha seguito e l’Ats di Milano, con cui abbiamo stabilito un grande rapporto. È stato grazie a loro che riuscimmo a scoprire la falsa positività di Hakimi, confermata poi dai sierologici".
SUGLI INFORTUNI - "E il merito va trovato nei due anni di Conte e del suo staff: hanno aumentato la qualità e la quantità del lavoro fisico-atletico. Poi c’è la nostra prevenzione, nel pre e nel post partita, a cui teniamo moltissimo. E infine il merito va ai medici della prima squadra e ai terapisti. Se oggi festeggiamo, è frutto di un lavoro di squadra".