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    Inter, il gioco non arriverà mai

    Inter, il gioco non arriverà mai

    L'edizione odierna del Corriere dello Sport evidenzia i meriti di Roberto Mancini nella costruzione dell'Inter vincente e prima in classifica, ma spiega come quella nerazzurra sia una squadra destinata soltanto al brutto gioco: 

    UN MARCHIO CHIARO A TUTTI - "Mancini voleva quel tipo di squadra pur sapendo che avrebbe tradito la sua storia da giocatore. Prima della tecnica, voleva forza; prima dei piedi buoni, pretendeva muscoli. Ha deciso lui per Kondogbia e Felipe Melo, a protezione della difesa, giocatori che danno all’Inter una caratteristica evidente. Ora cerca Pirlo, ma il marchio dei nerazzurri è chiaro a tutti. Ogni tanto Mancini si irrita un po’ per le critiche al gioco dell’Inter, ma la sua scelta è stata chiara, netta".
     
    IL GIOCO CHE MAI ARRIVERA' - Mancini ha dato all’Inter una sicurezza che prima non aveva, ha messo dentro lo spogliatoio il suo passato, il suo carisma, le sue ambizioni, la sua statura internazionale. Il gioco non ha entusiasmato e probabilmente visti gli interpreti non entusiasmerà mai, ma dentro a quella squadra c’è uno spirito che arriva direttamente dalla panchina. Forse un altro allenatore avrebbe accusato quelle critiche e ne sarebbe rimasto condizionato, questo a Mancini non accade, va sicuro su una strada sapendo che è l’unica percorribile dai suoi giocatori. Che nel frattempo continuano a vincere". 

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