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    Inter, il fattore Calhanoglu: infallibile dal dischetto, quei no all'Arabia...

    Inter, il fattore Calhanoglu: infallibile dal dischetto, quei no all'Arabia...

    • Federico Albrizio
    L'Inter non si ferma e al centro di tutto c'è ancora lui, Hakan Calhanoglu. Serata magica contro il Frosinone per il centrocampista, che ha firmato la sua 37ª rete in Serie A diventando a 29 anni il miglior marcatore turco nella storia del massimo campionato. Si conferma un grande affare a zero per i nerazzurri e una pedina fondamentale, quasi imprescindibile per Simone Inzaghi, aggiungendo un'abilità unica: l'infallibilità dal dischetto. Il 37° gol in A è arrivato battendo Turati per il 2-0 Inter a San Siro, palla da una parte e portiere dall'altra. E' la 5ª marcatura dal dischetto in questo campionato (Fiorentina, Milan, Torino, Atalanta e Frosinone), la 6ª stagionale considerando quello all'andata contro il Salisburgo in Champions League.

    DAL MILAN AL FROSINONE - Ma non sono solo i numeri di questo 2023/24 a consacrare Calhanoglu come cecchino, lo dice la sua storia dall'arrivo in Italia: 14 rigori trasformati su 14 calciati dall'approdo nel Belpaese, 11 dei quali in campionato. Una storia iniziata con il Milan nel giugno del 2020 (2-0 alla Roma), ma in rossonero c'erano altri tiratori con cui competere (su tutti Franck Kessie) e alla fine dell'avventura al Diavolo furono solo 3 le reti dal dischetto (Rio Ave nei preliminari di Europa League, Lazio in campionato). Il Milan nel destino, perché proprio contro i rossoneri è arrivato il primo gol dal dischetto dopo il 'tradimento' e il passaggio ai cugini nerazzurri, suo il vantaggio dell'Inter nel derby del 7 novembre 2021 pareggiato poi dall'autorete di De Vrij. Due anni dopo, sempre a San Siro, l'ultimo rigore di una striscia ancora aperta, figlia anche di una precisa scelta di club e giocatore in estate.

    QUEI NO ALL'ARABIA... - "Idolo neroblù" canta la Curva Nord nel coro dedicato ad Hakan, diventato uno dei beniamini più acclamati dal popolo nerazzurro. Un rapporto rinsaldato anche dalla scelta, lo scorso agosto, di non farsi tentare dalle ricche lusinghe dell'Arabia Saudita. Al-Hilal prima e, soprattutto, Al-Ahli poi avevano messo nel mirino Calhanoglu ma, nonostante la preoccupazione dei tifosi per il passaggio di Marcelo Brozovic all'Al-Nassr solo poche settimane prima, l'interessamento non si è tradotto in nulla di più. Ferma la volontà del giocatore di restare a Milano e dell'Inter di tenerlo, dando continuità anche alla decisione, a luglio, di prolungare il suo contratto fino al 2027 riconoscendogli un ritocco dell'ingaggio portato a 6,5 milioni di euro netti più bonus. Cifre che ancora oggi rendono il turco il giocatore più pagato in rosa, davanti anche a Lautaro Martinez, destinato però a 'scippargli' questo titolo con il prossimo rinnovo, che porterà il Toro sul gradino più alto del podio nerazzurro. Dettaglio che non tange Calhanoglu: infallibile dal dischetto, idolo dei tifosi e sempre più al centro del progetto interista.

    @Albri_Fede90

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