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Inter, il contratto fa fuori Montoya
UN SOGNO DA ESAUDIRE - "Possibile che un ex Barcellona non riesca a trovare spazio nella tanto criticata Inter?". Più o meno è questo l'interrogativo che sta accompagnanddo frequentemente il calciatore spagnolo nel corso di questa poco intensa esperienza italiana. Una storia partita immediatamente col piede sbagliato: "Spero di tornare presto", dichiarò Montoya ai giornalisti catalani, in aeroporto per raccogliere qualche sua dichiarazione prima dello sbarco in Italia. E chissà che quel desiderio venga esaudito ancor prima del previsto
LA BOCCIATURA - Roberto Mancini non ha finora considerato l'ipotesi di concedere a Montoya una chance. L'ultima volta in cui l'ex Barça ha calpestato l'erba è stata in occasione dell'amichevole contro il Lecco, e le immagini che tornano alla mente non sono confortanti. Voluto da Piero Ausilio, Montoya è stato invece bocciato dal tecnico jesino, che al suo posto preferisce Davide Santon, un altro di quelli che solo pochi mesi fa era stato messo in discussione.
FORMULA A TRAPPOLA - La situazione di Montoya potrebbe essere ulteriormente complicata dalla formula dell'accordo siglato tra Inter e Barcellona: prestito biennale con diritto di riscatto. Un diritto che si trasformerebbe in obbligo qualora Montoya giocasse il 33% della totalità delle gare che l'Inter affronterà nel corso della stagione 2015-2016. Il prestito del giocatore è costato alla società di corso Vittorio Emanuele circa 1,3 milioni di euro, meentre l'eventuale riscatto è fissato a 6 milioni, per un totale di 7,3 milioni di euro. Una cifra, considerevole, che diventa addirittura proibitiva se Roberto Mancini ha già deciso che Montoya non è e non sarà mai un titolare della sua Inter. Ecco perché il calciatore spagnolo rischia di vedere il campo ancor meno di quanto potrebbe.
RITORNO AL PASSATO - Una circostanza che non rende felice nessuno, soprattutto Montoya, che pur di giocare di più ha lasciato una città a cui è tutt'ora molto legato, salvo ritrovarsi nella medesima situazione, se non peggiore. A gennaio il discorso non verrà trascurato, anzi, nonostante qualche dichiarazione di facciata, Montoya ed il suo procuratore sembrano giunti alla conclusione che cambiare aria possa essere la scelta migliore ed il rientro anticipato in casa madre è un'ipotesi che non deve essere scartata a priori.