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Inter, il contenzioso tra Zhang e Oaktree non paralizzerà il club
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IL MONITO - “Purtroppo, i nostri sforzi finora sono stati esasperati da minacce legali e dalla mancanza di un coinvolgimento significativo da parte di Oaktree. Tutto ciò è stato molto frustrante e deludente, ma questo comportamento sta ora creando una situazione di rischio per il Club che potrebbe metterne seriamente a repentaglio la stabilità”. Si esprime così, Steven Zhang, nel comunicato che suona come un avvertimento alle orecchie dei tifosi, che oggi avrebbero solo voluto festeggiare l’ultima partita casalinga di una stagione meravigliosa e che invece si presenteranno a San Siro con il cuore un po’ appesantito dagli ultimi avvenimenti. Tutto nella norma, questo è l’effetto che produce ogni cambiamento, ma la buona notizie è che Oaktree non intende mettere in discussione l’operato dell’attuale dirigenza, anzi.
LA GARANZIA - Anche la paura di un eventuale stallo non deve creare eccessiva ansia. Se Suning non restituirà il prestito, infatti, Oaktree entrerebbe immediatamente in controllo del club nerazzurro e affronterebbero un eventuale e successivo contenzioso da proprietario dell’Inter, che in alcun modo rimarrebbe intrappolata in un limbo di inoperosità. Certo, ci sarebbero di mezzo tempi tecnici relativi per esempio all’attribuzione del valore del club da parte di un ente terzo e la formazione del nuovo CdA, ma nel giro di una settimana ogni mattoncino sarà al proprio posto e l’eventuale causa tra Zhang e Oaktree procederebbe parallelamente senza creare alcun impedimento ai piani di sviluppo del club. Nuova proprietà, vecchia dirigenza, questa sarà la garanzia a contrasto del monito di Zhang.